“Ciao piccolo supereroe”: in 400 per l’addio a Leonardo

Le giostre, in questo martedì grasso di Carnevale, si sono fermate per mezz’ora. Un segno di doveroso rispetto, concordato dall’Amministrazione comunale con la famiglia. Poi però “la festa deve andare avanti”.

E, anche se purtroppo non nel modo in cui avrebbe pensato, vi ha partecipato anche lui, che non vedeva l’ora di sfilare con il suo costume e ammirare il passaggio dei carri.

Quel costume da “supereroe” – Gecko il suo preferito – che ha indossato anche nell’ultimo viaggio. Quello che, poco distante da colori e rumori del Carnevale, si è svolto invece nella chiesa parrocchiale di Santa Maria della Pieve, a Castelfranco, per dire addio al piccolo Leonardo Cuccurullo, che tra pochi giorni (il 17 marzo) avrebbe compiuto tre anni.

La breve vita del piccolo si è invece fermata purtroppo venerdì scorso, a causa di una meningoencefalite da pneumococco, che in breve se l’è portato via, lasciando nel dolore mamma Anna, papà Omar e la sorellina Beatrice (oltre a nonni, zii, parenti e amici).

Gli stessi che oggi martedì pomeriggio hanno affollato la chiesa della Pieve per dargli l’ultimo commosso saluto. Circa 400 le persone presenti alla cerimonia funebre, celebrata da don Nicola Stocco, amico di famiglia. Tra queste anche il sindaco, Stefano Marcon, la vice, Marica Galante, e l’assessore al Sociale, Oscar Miotti. Prima della toccante omelia del sacerdote, però, ci sono stati i ricordi dei familiari e degli amici, letti tra le lacrime.

“Ti abbiamo desiderato tanto e quando sei finalmente arrivato ci hai fatto scoprire un amore nuovo e unico, non vedevamo l’oro di coccolarti e viziarti” la prima lettera degli zii del bimbo.

“Mi dicevi ‘zia non prendermi, lasciamo correre’ – il ricordo di un’altra parente -. Per noi eri l’innocenza, ma purtroppo il destino è stato crudele con te e con noi, ma il nostro cuore continuerà a battere con te e per te”.

Alle testimonianze si è poi aggiunta anche la più significativa, quella di mamma e papà, condensata in una straziante lettera letta dal vicario parrocchiale, don Davide Crespi: “Ciao cucciolo, ti abbiamo portato a vedere i carri, il Carnevale e fuori c’è una bella atmosfera di festa. E tu sei con il tuo costume da supereroe, che ora porterai per sempre. A casa però c’è un vuoto immenso ora e a Bea manca quel ‘rompiscatole’ che le toglieva tutto dalle mani. Eri il sole delle nostre giornate, impossibile non amarti. Siamo ancora in attesa di svegliarci da questo incubo e oggi, purtroppo, è l’ultimo giorno di Carnevale, poi dovremo affrontare la realtà. Consapevoli che abbiamo fatto del nostro meglio per educarti e farti felice“.

Difficile parlare dopo questa lettera, ma don Nicola ci ha provato: “Oggi i cuori sono delusi, amareggiati, increduli e anche arrabbiati per questo dolore insopportabile – l’omelia del sacerdote -. Ma visto che avete scelto di raccontare Leo con la parola ‘supereroe’, allora penso che il messaggio della sua troppo breve esistenza debba essere un monito per tutti noi: svegliatevi! Anche noi possiamo e dobbiamo provare a vivere una vita da supereroi, nonostante siamo sempre piccoli e inadeguati. Questo ci sta dicendo Leo”.

Un lungo applauso e poi l’uscita del feretro bianco, su cui tutti i presenti hanno poi attaccato degli stickers dedicati ai supereroi preferiti da Leonardo. Un modo originale per dirgli l’ultimo “ciao… ciao piccolo supereroe!”.

(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto e video: Alessandro Lanza)
(Articolo, foto e video di proprietà di Dplay Srl)
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