“Amici sotto al Po, la smettete di chiamare urlando che noi veneti dobbiamo smetterla di dirvi come la dovete pensare? Sono di Martina Franca e il pasticcio lo faccio con le cmdrp”.
Ha utilizzato l’ironia che la contraddistingue Clara Abatangelo, la libraia di Castelfranco Veneto che è diventata famosa in tutta Italia per aver appeso un cartello nella vetrina della sua libreria con la scritta: “S’invita la gentile clientela a non chiederci il libro di Vannacci“.
Appena la notizia ha iniziato a circolare, alcune persone hanno telefonato alla Ubik di Castelfranco per insultare e, in qualche caso, anche minacciare la libraia.
Il motivo di tutta questa aggressività? La sua scelta di non vendere un libro autoprodotto, che si può acquistare in altri canali e che ha un contenuto rispetto al quale Abatangelo prende le distanze.
Gli insulti arrivano anche dal “suo” Sud, visto che l’imprenditrice ha origini pugliesi, e per chi ha esagerato potrebbero arrivare delle querele.
“Ciao, sono Clara e volevo farmi pubblicità – si legge in un commento social della libraia -. Volevo giusto finire con nome, cognome, faccia e indirizzo sui meglio siti littori di questa Nazione, che non è vero che, quando c’è da muoversi, non si muove. Unita, ordinata e ligia, si muove da tutta Italia e ci scrive e telefona ventiquattro ore al giorno quasi ininterrottamente, a passo d’oca, da cinque giorni”.
“Era proprio il sogno di una vita – conclude -, davvero, non avere più voce e non aver più dormito e leggere decine di migliaia di commenti così lusinghieri. Ora sì che le foto dei nostri libri marmocchi preferiti hanno visibilità, erano anni che mi chiedevo come fare. Bastava mettere una minigonna qualsiasi e andare a cercarsela”.
In tanti difendono la sua scelta di non vendere il libro del generale Vannacci, fino a poco tempo fa al comando dell’Istituto Geografico Militare (Igm) di Firenze, mentre c’è chi la ritiene una “censura”.
In realtà la libraia, intervistata da Qdpnews.it – Quotidiano del Piave, era stata chiara: “Da parte nostra, comunque, non c’è nessuna censura, perché ognuno può dire quello che vuole assumendosene la responsabilità”.
Quando finalmente finirà tutto questo polverone, Clara tornerà a fare quello che le piace: vendere libri.
Oltre alle librerie di Castelfranco Veneto e Asolo, sembra abbia manifestato l’interesse ad aprire una nuova “casa dei libri” anche a Valdobbiadene, dove questo tipo di servizio culturale manca e l’assenza pesa molto.
(Foto: per concessione di Clara Abatangelo).
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