Giovedì scorso 16 marzo, nel padiglione degli uffici amministrativi e del Distretto di Asolo del presidio ospedaliero di Castelfranco Veneto, si è tenuta la cerimonia di collocazione di lapidi marmoree, dedicate a benefattori storici del nosocomio cittadino.
Le lapidi sono state rinvenute durante la demolizione del vecchio ospedale castellano nel complesso dell’area dell’ex convento delle Clarisse, alcune in situazioni di ampia rottura e con mancanza di porzioni altre anche depauperate delle scritte.
I proprietari dell’area, la famiglia Pedron di Villa del Conte, hanno voluto donare i ritrovamenti al Comune di Castelfranco Veneto che ha scelto, in sinergia con l’Ulss 2, di procedere con un restauro.
Le quattro lapidi sono state collocate nell’atrio ospedaliero dell’entrata sud del padiglione Kappa.
“Abbiamo restituito il giusto valore alla memoria di opere dal grande valore anche storico – ha commentato il sindaco Stefano Marcon – e soprattutto alla memoria di storici paesani che resero possibili la crescita e lo sviluppo delle aree ospedaliere”. Il direttore generale, Francesco Benazzi, ha ringraziato “chi ha lavorato per il loro ritrovamento, il restauro e la collocazione negli spazi ospedalieri. Abbiamo prontamente sostenuto e favorito l’intervento ad evocazione di nobili gesta che hanno fatto crescere il nostro ospedale che oggi assicura prevenzione e cura a centinaia di migliaia di assistiti, con eccellenze anche dell’Istituto Oncologico Veneto “.
Presente alla cerimonia la signora Maria Elena Locatelli che ha testimoniato commossa la generosità e la sensibilità di Ramberto Malatesta, suo avo a cui è dedicata una delle quattro lapidi, risalente presumibilmente agli inizi del ‘700. Le restanti sono dedicate a Francesco Trevisan, la seconda a Antonio Zannini e la terza a più fondatori e benefattori, la cui datazione presunta è all’inizio del ‘900.
Durante la cerimonia lo storico professor Giacinto Cecchetto ha narrato il ritrovamento ed il grande lavoro di recupero che ha visto l’interessamento, il lavoro e il coinvolgimento di appassionati e restauratori, in particolare il maestro Georges Padovan, il responsabile del progetto di restauro, architetto Mauro Parolini e i diversi professionisti degli uffici comunali e ospedalieri che hanno contributo al recupero delle lapidi, da oggi a disposizione di tutta la comunità.
(Foto: Ulss 2 Marca Trevigiana).
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