Si faceva chiamare Jasmine e si era “fidanzata” con un ventitreenne residente nella zona di Castelfranco Veneto, che non sapeva però di essere caduto nelle spire di una truffa amorosa, quella che in gergo viene definita catfishing.
“Jasmine” non esiste, ma era solo l’identità creata da un ventiquattrenne siciliano che aveva adescato il giovane castellano e, dopo averlo circuìto, lo avrebbe fatto innamorare portandolo a fidarsi ciecamente di questa relazione a distanza.
Nonostante i due non si siano mai visti e neppure sentiti telefonicamente, la finta Jasmine è riuscita a farsi dare gli estremi del conto corrente del ventitreenne, al quale avrebbe prelevato, in circa 3 mesi, un totale di oltre 6 mila euro.
Una volta scoperta la vera identità della “fidanzata”, il castellano ha raccontato tutto ai Carabinieri che hanno denunciato il ventiquattrenne siciliano per truffa.
(Autore: Simone Masetto)
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