Grande interesse per “Tina Anselmi. Una vita per la democrazia”, il docufilm andato in scena ieri in prima serata su Rai 1.
Con 2.878.000 spettatori e uno share del 16,1%, è stato il programma più visto della serata, confermando l’interesse degli italiani per gli approfondimenti storici in televisione, come era già avvenuto con il docufilm “I cacciatori del cielo” sull’asso dell’aviazione Francesco Baracca.
L’opera televisiva, firmata da Luciano Manuzzi e coprodotta da Rai Fiction e Bibi Film, ha raccontato la vita di Tina Anselmi, partigiana a 16 anni, sindacalista a difesa delle operaie, prima donna ad aver ricoperto la carica di ministro in Italia nel 1976 e presidente della Commissione di inchiesta sulla loggia massonica P2.
Anselmi, originaria di Castelfranco Veneto, è stata interpretata dall’attrice Sarah Felberbaum; tra i personaggi della fiction i trevigiani hanno apprezzato molto anche Francesca Meneghin, interpretata dall’attrice Benedetta Cimatti, storica amica della Anselmi che ha 95 anni e vive a Vittorio Veneto.
“Se vuoi cambiare il mondo, devi esserci”: questa era la profonda convinzione della Anselmi, la donna che in Italia ha aperto la strada all’emancipazione femminile.
Nel docufilm si mette in luce il momento in cui la Anselmi, rischiando la vita, entra nella Resistenza, diventando staffetta partigiana.
Dopo la fine della seconda Guerra mondiale, la protagonista, grazie alla sua nuova avventura nel sindacato, si impegnerà contro le ingiustizie subite dalle giovanissime operaie delle filande che hanno un lavoro precario, poco pagato e che compromette la loro salute.
Soffrirà molto per la morte per tubercolosi del “suo” Nino, un dolore che riuscirà a superare e, grazie all’aiuto dell’amica Francesca, riprenderà a lottare con forza e determinazione per le sue battaglie.
Significativo il suo percorso con la Democrazia Cristiana e storica la sua nomina, nel 1976, a Ministro del Lavoro (la prima volta che una donna in Italia ricopre questo ruolo): anche grazie a lei, le differenze salariali tra uomini e donne verranno abolite.
Due anni dopo sarà Ministro della Salute, dovendosi occupare di tante riforme importanti.
Il sequestro di Aldo Moro stravolgerà la vita politica italiana, colpendo molto anche la stessa Anselmi. Qualche anno dopo, nel 1981, accetterà la presidenza della Commissione di indagine sulla loggia massonica P2, dove scoprirà gli interessi di un gruppo di potere che ha cercato di governare l’Italia in modo occulto, senza passare dalle elezioni o dal confronto democratico.
Nonostante le pressioni e le minacce, porterà a termine una relazione lucida e dettagliata sull’azione delle logge deviate in Italia, riuscendo a farla approvare con una larghissima maggioranza.
(Foto: Rai 1).
#Qdpnews.it