Il prossimo martedì 9 gennaio, alle ore 20.45, il generale Roberto Vannacci, capo di stato maggiore del Comando delle forze operative terrestri, presenterà il suo libro “Il mondo al contrario” nella Sala convegni dell’Hotel Ristorante Fior di Castelfranco Veneto.
L’evento, organizzato dall’Associazione Ricostruiamo Orizzonte franco e moderato da Francesco Borgonovo, vicedirettore de “La Verità”, si terrà proprio nella città dove si trova la libreria di Clara Abatangelo, la libraia che si era rifiutata di vendere il libro del generale.
Vannacci, che ben ricorda il polverone mediatico legato alla presa di posizione della libraia di Castelfranco, l’ha invitata pubblicamente a partecipare alla presentazione del suo libro.
“Invito la signora Clara Abatangelo – afferma il generale nato a La Spezia – a venire alla presentazione del mio libro a Castelfranco e, in un clima educato e civile, a rappresentare tutte le sue critiche e le sue contrarietà a quanto da me scritto e illustrato. Sarei compiaciuto del confronto e risponderei senza alcun problema. Se, invece, preferisce protestare, partecipare a sit-in o contestazioni pubbliche faccia pure. Ora come allora non le chiedo e non le ho mai chiesto di vendere il mio libro nella sua libreria, al limite, glielo chiedono i suoi clienti. La aspetto signora Abatangelo, ci pensi nel fine settimana”.
Non si è fatta attendere la risposta della stessa Abatangelo, che ha affidato ai social il suo pensiero.
“Gentile signor Vannacci – si legge nel post che ha pubblicato nei social -, i libri li scrivono gli scrittori, li pubblicano gli editori, li distribuiscono i distributori e li vendono i librai nelle librerie fisiche. L’incontro di cui parla, quindi, non è affatto la presentazione di un libro e dovrebbe cercare un altro modo di chiamarlo, mostrando finalmente un po’ di rispetto per tutta la filiera che da mesi sta irridendo e scavalcando. A me degli incontri privati su libri autopubblicati organizzati da non si sa chi, con quali soldi, motivi o finalità, non interessa per niente“.
“Non mi interessa oppormi – continua -, impedirli, boicottarli o chessoio. Non mi interessa approfittare ancora della sua visibilità né avere ancora paura di tornare a casa perché lei non riesce a tenere a bada i suoi followers. E le signore non si invitano su Facebook. Mi interessa, ma questo non la riguarda, che Castelfranco Veneto non senta il bisogno di dire, il 10 gennaio, che qui ci sono migliaia di antifascisti, antirazzisti, antiomofobi, pacifisti, antimilitaristi, volontari, democratici e intellettuali”.
“Migliaia di persone – prosegue – che nel lavoro, nel tempo libero, nell’associazionismo, nelle biblioteche, nelle parrocchie, nei partiti, gruppi, comitati, centri di accoglienza, famiglie di ogni forma e colore, ogni giorno, con sacrificio, fanno girare il mondo e lo fanno arrivare al giorno dopo, mentre quelli come lei pontificano su cosa sia normale”.
“Mi interessa – conclude – che a Martina Franca sappiano che qui, oltre a vendere pentole di sera negli alberghi, facciamo molte cose bellissime tra cui discutere e confrontarci su come gestire visite più o meno gradite a casa nostra. E che ci stiamo scervellando, in questi giorni, che stiamo facendo la fatica di ascoltare, capire e negoziare posizioni anche molto diverse dalle nostre, noi sì in un clima educato e civile. Noi facciamo la democrazia, errori compresi, non i suoi incontri esclusivi sull’editoria a pagamento. Ci pensi nel fine settimana, anche se non la riguarda”.
Questa storia non si conclude sicuramente così: molte persone, infatti, attendono di capire se, durante la presentazione del suo libro, il generale tornerà su questa polemica a distanza che ha fatto tanto discutere negli scorsi mesi.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it