Se n’è andato questa domenica, il 29 agosto, uno dei migliori amici del Coro Valcavasia, l’italo-brasiliano Vilson Toscan: attraverso la musica e il teatro, aveva contribuito negli anni a mantenere solidi i rapporti tra la comunità di Caxias do Sul, dove si parla “taliàn”, e quelle di Cavaso e di Monfumo, dove viene ricordato con affetto.
Nonostante avesse la propria famiglia in Brasile, dove viveva, Vilson si sentiva un cittadino cavasotto e, in effetti, lo era anche sulla carta: i suoi antenati, tre generazioni prima, erano partiti come molti altri veneti a cercar fortuna nelle Americhe.
La stessa città di Caxias, con mezzo milione di abitanti, era stata fondata nel 1890 proprio da una comunità di emigranti, la prevalenza dei quali erano veneti. Lui era nato a Nuova Padova, una cittadina in Brasile, dove abitano i suoi cari e dove troverà sepoltura.
Toscan è mancato a 61 anni – li avrebbe compiuti il 7 di settembre – in seguito a un malore: si è spento in Brasile e la notizia è arrivata poco dopo anche in Italia. Alcuni membri del Coro Valcavasia, che hanno ricordato Vilson come un vero fratello dell’associazione e dei suoi obiettivi, spiegano che nello Stato federale del Rio Grande do Sul, per un certo periodo negli anni ’50, il regime aveva vietato la lingua italiana o i suoi derivati: l’amore per la terra d’origine, così come certe vecchie tradizioni, era tuttavia stato radicato al punto da sopravvivere anche a questo divieto. Vilson era tornato a Cavaso sulla scia di un interesse culturale e alla ricerca delle sue origini, con un gruppo chiamato “Miseri Coloni”.
“La sua simpatia era contagiosa – spiega il maestro Sabino Toscan, del Coro Valcavasia, suo lontano parente ma strettissimo amico – Era la memoria storica tra noi e i migranti: conosceva la sua storia e quella della sua famiglia. I suoi bisnonni erano dei contadini, partiti nel 1884 e “dimenticati” per 130 anni: è stato lui il primo a riscoprire le sue origini e a permettere a noi del Coro Valcavasia di scoprire un mondo nuovo in un altro emisfero, dove per strada si parlava ancora veneto e si riconoscevano fisionomie simili alle nostre”.
Anche il primo cittadino di Cavaso, Gino Rugolo, lo ricorda con affetto: “A volte noi non amiamo il territorio così intensamente come lo apprezza chi è emigrato da qui: lui ne era un esempio. Era un grande amico e un collegamento tra questi due mondi, divisi tanto tempo fa e uniti dal suo entusiasmo”.
Vilson Toscan aveva condotto anche un programma radiofonico in Brasile: “Canzonissima”, con il quale trasmetteva musica popolare veneta.
Il Coro Valcavasia, che aveva potuto incontrare il folclore veneto-brasiliano in una tournée da lui organizzata, afferma che la stazione era ascoltatissima. “Il suo sogno era tornare e stabilirsi qui in Valcavasia: aveva anche riscoperto la vecchia casa dei bisnonni. Qui si sentiva a casa”.
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