Al presidente Luca Zaia la massima onorificenza del Lions Club International: consegnato a Cavaso il premio Melvin Jones per i meriti durante la pandemia

“Appenderò quest’onorificenza nel mio ufficio, dove non ho ancora avuto modo di attaccare nulla” ha detto ieri sera il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, nel ricevere il premio Melvin Jones, ovvero la più alta decorazione che porta il nome del fondatore dei Lions Club International, con tanto di spilla.

Il riconoscimento gli è stato assegnato durante una cerimonia privata tenutasi ieri all’Asolo Golf di Cavaso del Tomba, grazie alla richiesta del Lions Club Asolo Pedemontana del Grappa, che lo ha definito meritevole per la gestione della situazione pandemica e, più in generale, per la capacità di gestire le emergenze, candidandolo per l’ottenimento di questo premio.  

L’onorificenza, che dà l’accesso a tutti i club internazionali del Lions, è stata consegnata al presidente Zaia dal presidente del consiglio dei governatori Eddi Frezza e dalla presidente uscente del Lions Club Asolo, Lionella Piva, davanti a un pubblico composto da vari sindaci e assessori dei comuni limitrofi, tra i quali il padrone di casa, il sindaco di Cavaso del Tomba Gino Rugolo, che ha tenuto un breve intervento.

Era presente anche il presidente della Provincia di Treviso Stefano Marcon e la consigliera regionale Silvia Rizzotto, oltre a molti soci del distretto Lions. Come spiega il club e la sua stessa storia, iniziata nel 1917 dall’omonimo filantropo statunitense, il Melvin Jones è un riconoscimento che viene dato a coloro che si sono distinti nel territorio per servizi a favore della comunità.

“Debbo dire che sono emozionato: per prima cosa non me l’aspettavo e in secondo luogo, in effetti, nessuno mi ha mai dato una pergamena o un riconoscimento per l’attività che svolgo e mi fa piacere. Non dico che la meritassi: per me il vero ringraziamento alla fine sono gli elettori che ti scelgono di nuovo – ha commentato a caldo Zaia, davanti al pubblico, – Questo è un lavoro di squadra e di questo ringrazio tutti i miei assessori e consiglieri per le attività che portano avanti ogni giorno. Lo dicevate raccontando la storia del Lions Club: pensare agli altri con questa spinta consente di affrontare le difficoltà più grandi e in questi anni ce ne sono state diverse, alcune ancora in atto. Vedo tanti sindaci: se gettiamo la spugna anche noi amministratori, beh, è finita”.

“Devo ammettere che sì, ho visto una deriva rispetto alla volontà di fare il bene comune, – ha continuato il presidente – la pandemia è stato per noi un grande banco di prova non solo sanitario ma soprattutto sociale. Sul disastro della Marmolada, per esempio, non è che uno possa fare subito la ricerca del colpevole o l’analisi di tutto ciò che è accaduto. Prima erano “tutti” virologi, oggi sono “tutti” esperti di ghiacciai. In questi scenari, dico io, bisogna rimboccarsi le maniche e aiutare, prima di sparare giudizi”.

“Credo che uno degli obiettivi, in questi termini, siano i giovani: qualcuno dice che questa è una partita persa, ma un sondaggio sulle scuole superiore dice che il 70% dei ragazzi dichiara di essere disponibile a fare volontariato, se solo qualcuno lo contattasse e coinvolgesse. Per me è stata importante la scelta di parlare ai Veneti fin dal primo giorno: se si vince, si vince insieme”.

Della necessità di comunicare e trasmettere le iniziative del Lions ha parlato anche il presidente del consiglio dei governatori Eddi Frezza, che ha ringraziato le autorità per la loro presenza e ha tenuto un breve discorso sull’importanza di valorizzare le imprese dell’associazione: “L’aspetto della comunicazione per noi è fondamentale per il futuro: noi Lions facciamo tanto a favore della comunità, veniamo incontro alle esigenze per i giovani, per la scuola, per la salute, per l’ambiente, per la comunità. Non sempre questo ci viene riconosciuto”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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