Un’idea che parte dall’Abruzzo e che arriva alle terre del Piave e alle vette del Grappa, veicolata da una decisa passione per il Veneto e per la storia: un progetto che nasce con il nome di “Casa del soldato” e che porta avanti una missione più ambiziosa rispetto a un museo qualunque.
Non si tratta soltanto di esporre la conoscenza, il ricordo, il dolore, ma di farla transitare da un capo all’altro di quella penisola che, nei tempi più duri, si percepiva come una cosa sola.
Sette metri di lunghezza, due metri e cinquanta di larghezza, una superficie pari a 50 metri quadri calpestabili con tanto di biblioteca e schermo ad alta risoluzione, il tutto diviso in sezioni ordinate, capaci di ricostruire non soltanto i fatti, ma anche le emozioni di chi li ha vissuti (una replica del progetto in foto): ecco la curiosa casa-museo, costruita in legno color castagno in modo da ricordare le case di un tempo, che vagherà da nord a sud per portare centinaia di reperti e testimonianze a tutta la nazione.
Dietro a questo progetto, del tutto autofinanziato, c’è la passione di Simone Coccia Colaiuta, che fin da bambino giocava con i soldatini e prendeva dieci in storia, e che poi, crescendo, ha dedicato oltre vent’anni a studiare la Prima Guerra Mondiale in tutte le modalità a sua disposizione.
Dalla Slovenia al Veneto, Simone ha ripercorso i luoghi delle più grandi e sanguinose battaglie e ha stretto contatti e amicizie con altri gruppi di appassionati, tra cui un gruppo di San Donà, raccogliendo reperti in modo del tutto legale e sicuro.
Non c’è posto per le armi nella casa del soldato: “Non emoziona nessuno sapere come funziona un Carcano ’91, – afferma Colaiuta – ma facendogli sentire le emozioni degli uomini che hanno combattuto”.
L’esposizione toccherà anche la forma multimediale e in fondo al veicolo ci sarà anche lo spazio per un laboratorio dove Simone mostrerà come si restaura un reperto, dando la possibilità anche ai giovani di appassionarsi alla ricerca.
Il cantiere della casa-museo è in fase avanzata di lavorazione e potrebbe inaugurare il mezzo già quest’autunno: molti sindaci, in tutta la penisola, hanno già mostrato il proprio interesse nei confronti dell’iniziativa di Simone, che oltretutto è pensata per essere del tutto gratuito.
“Penso al Veneto come alla mia seconda regione – si confida l’abruzzese – e paradossalmente, anche se sembra distante, per il progetto che ho in mente mi trovo esattamente nel punto più strategico”.
L’Aquila, infatti, il punto di partenza della “Casa del soldato”, vicinissima al mondo degli Alpini, è al centro dell’Italia: Simone potrà alternare gli spostamenti in tutta la penisola e portare un po’ di Veneto fino in Sicilia.
“Creare un museo immobile nella mia regione non avrebbe avuto nessun senso – conclude Simone – il mio scopo è di divulgare la storia, far conoscere le montagne del Veneto, la Cima del Grappa. Quelli sono luoghi sacri”.
(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
(Foto: Simone Coccia Colaiuta).
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