Quello che avviene nella Casa di soggiorno Prealpina di Cavaso del Tomba, così come nella vicina G. e A. Binotto e a Villa Dr. L. Tomasi a Spresiano, è un ennesimo bel racconto di come l’accelerata digitalizzazione dei sistemi colmi, se pur in parte, le faglie che il coronavirus ha inevitabilmente creato: il Gruppo Prealpina è stato capace di intuire una soluzione per dare conforto alla solitudine degli ospiti delle due case di riposo di Cavaso, attrezzando le strutture con monitor e webcam e dedicandosi a creare momenti d’incontro virtuale con figli, nipoti e parenti.
Era ormai da una ventina di giorni che gli ospiti della casa di riposo non vedevano i loro cari, che non ricevevano una visita, che non abbracciavano né parlavano di persona con qualcuno. Il decreto, che fin da subito ha imposto una chiusura a queste strutture, ha messo a dura prova l’umore e la speranza non soltanto degli ospiti, ma anche negli operatori.
L’idea di reagire a questo problema per il Gruppo Prealpina ha potuto nascere proprio per via di un già precedente avvicinamento all’utilizzo della tecnologia: un pensiero semplice come quello di creare una pagina Facebook, dal nome “Nonni 2.0”, ha fatto in modo che anche gli anziani residenti si avvicinassero al mondo dei loro figli, nipoti e pronipoti. Per loro, infatti, sono stati organizzati corsi e lezioni di base per imparare a utilizzare un tablet o a navigare sul web.
“Oggi più che mai dobbiamo ringraziare la tecnologia, che ci permette di agevolare il contatto tra i nostri ospiti e i loro familiari pur garantendo la sicurezza e la salute di tutti – spiega Giuseppe Franceschetto, amministratore delegato del Gruppo Prealpina – Un ringraziamento particolare va alle nostre collaboratrici e collaboratori perché senza il loro impegno sarebbe impossibile organizzare videochiamate e rispondere ai numerosi messaggi che riceviamo su Facebook”.
In questo periodo dove il contatto umano non è permesso né consigliabile, questi primi approcci al digitale hanno facilitato per le due case di riposo di Cavaso del Tomba la costruzione di un canale di comunicazione che unisce per qualche minuto ospiti e clienti in modo semplice e immediato per ambo le parti.
È così per loro possibile scambiare sorrisi, consigli e qualche lacrima: emozioni che, senza tecnologia, si sarebbero dovute contenere fino alla fine dello stato di emergenza sanitaria.
La differenza tra una semplice telefonata a una videochiamata online potrebbe sembrare ovvia agli occhi delle generazioni più giovani, ma per chi non l’ha mai sperimentata, per chi è oggi isolato senza riserve, il fatto di vedere i propri cari in tempo reale può essere un vero salvagente nelle preoccupazioni e nella noia di una persona sola.
Le due case di Cavaso, comunque, tendono a invitare gli ospiti anche a sviluppare altre forme di intrattenimento, come flashmob e laboratori, che poi possono trasmettere ai propri cari sotto forma di videomessaggio.
Tra i tanti esempi di “nonni connessi”, c’è la signora Maria che tra qualche giorno compie cent’anni: è lei a rassicurare i figli dall’altra parte dello schermo, dicendo loro che in futuro “andrà tutto bene”.
(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
(Foto: Gruppo Prealpina).
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