Il professor Cunial racconta le molte vite dell’Antonio Canova “che piace alla gente”: il nuovo saggio anticipato ieri a Cavaso

Della burla che Antonio Canova fece ai suoi amici vanitosi, organizzando l’esposizione di un autoritratto di Giorgione e lasciando che questi pensassero che fosse un’opera proprio di Giorgione (e invece era sua), il pubblico di ieri, all’anteprima del saggio “Canova, le molte vite” non sapeva nulla. Come non sapeva, gran parte del pubblico, che Antonio Canova era anche un imprenditore di successo: aveva uno studio dove lavoravano con un’organizzazione quasi fordista una ventina di persone, da lui stipendiate.

“Questo è il Canova popolare, che piace alla gente” ha detto il professor Giancarlo Cunial a una gremita sala consiliare a Cavaso del Tomba. “Certo che ho accennato alle opere più famose, ma in particolare ho voluto raccontare le tante altre vite di Antonio Canova, che era anche un grande diplomatico, politico e legislatore. Un uomo che era riuscito dal nulla a ottenere una fortuna immensa. La sua vita sembra così densa che pare abbia vissuto molte vite, non soltanto una”. Aneddoti che rendono viva e attuale la storia di Canova, figli del classico stile del professor Cunial.

Su Canova si è scritto molto, ha spiegato l’autore: quello avviato da metà del Novecento a oggi è stato un graduale percorso di riscoperta dell’artista, la cui reputazione era stata annientata da una critica di Roberto Longhi, che lo definiva “un artista nato morto”. Alcuni volumi, commissionati anche da case editrici importanti, hanno ricominciato a parlarne in saggi e cataloghi prestigiosi e completi, ma anche sempre più massicci e inaccessibili alla gente comune. “Per gli esperti canovisti c’è una poderosa biografia di Francesco Leone, che per questo secolo siamo a posto – ha detto l’autore -, ma io credo che Canova debba tornare anche alla gente. Ed è con questo spirito che ho scritto questo volume”.

Il professor Cunial, insegnante ai Cavanis, ha scritto vari volumi sull’autore e sulle sue opere, oltre a far parte della direzione del Museo Canova. In passato ha anche redatto la “Crocerossina del Grappa” edito da Santi Quaranta, oltre a vari altri saggi di storia locale, anche se è conosciuto nell’Asolano e nella Pedemontana del Grappa anche per la pillola di conoscenza quotidiana che pubblica sul proprio profilo Facebook.

Ieri sera, martedì 6 dicembre, in sala consiliare c’erano anche i sindaci di Cavaso del Tomba e di Possagno, rispettivamente Gino Rugolo e Valerio Favero, con gli assessori Michele Cortesia e Mauro Vardanega. A introdurre l’opera è stata Alessandra Zen, che ha definito l’opera “di facile lettura e accessibile anche a chi non conosce Canova”, mentre a intervenire dopo Cunial è stato l’editore del volume, Marco Zanesco, Acelum Edizioni, la stessa casa editrice che aveva pubblicato i primi due testi dell’autore, la Guida del Tempio e la Guida della Gipsoteca). Sono stati ringraziati anche Giovanni Porcellato, proprietario delle fotografie contenute nel pezzo, Alberto Susin e Giampietro Favaro, Ivo Zuliani e Luisa Pinzon. Questi ultimi due hanno infatti contribuito a inserire nel volume il calendario canoviano.

Con l’occasione, le amministrazioni di Cavaso del Tomba e di Possagno hanno consegnato ai ragazzi meritevoli le borse di studio e un attestato dedicato: tra i premiati anche qualche lode. Alla fine della serata l’autore ha offerto a tutti un banchetto a base di cioccolata calda, prosecco e la deliziosa Canoviana, un dolce ispirato al grande artista.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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