Inaugurato il capitello dedicato a Sant’Antonio a Cavaso: nella valle del Posòl, tra preghiere al raccolto e future riqualificazioni

L’inaugurazione di un capitello dedicato a Sant’Antonio ha riunito questa domenica, il 13 di giugno, a Cavaso del Tomba una settantina di persone nei pressi del cimitero comunale, nei pressi di via Asiago, in un’area che vedrà in futuro un’opera di riqualificazione.

È stata la volontà dell’amministrazione comunale, con un’idea del consigliere Loris Ceccato, a ripristinare il sito, basandosi sul ricordo di un’antica usanza: pare che un tempo fosse diffuso pregare nelle vie e nei sentieri lungo i campi per garantirsi un buon raccolto. 

Con il suo intervento, il professor Giancarlo Cunial cita in particolare un episodio, che descrive così: “Alla fine dell’Ottocento un carro carico di fieno si rovescia sulla strada del Posòl, a Cavaso. Il ragazzo che è sopra il foraggio urla un’invocazione a Sant’Antonio mentre precipita. Si salva. La devozione popolare mette subito un’immagine di Sant’Antonio sulle rame del carpino che sta sull’argine di quella valle profonda”.

Il quadro esposto, posizionato alla base della ramificazione di un “caroboer”, raffigura Sant’Antonio con in braccio un bambino. Anche la pianta fa parte in qualche modo della composizione religiosa e raccoglie in sé un significato biblico: non tutti sanno che in italiano viene infatti chiamato “Albero di Giuda” poiché le spine che vi crescono sono quelle utilizzate per la corona della crocifissione.

Il sito non è nuovo a questo genere di simbolismi: pare infatti che quarant’anni fa fosse presente un altro capitello, collocato su un carpine. Altri avevano tentato di ripristinarlo, ma le inciviltà erano riaccadute e col tempo il sito era stato abbandonato. Il carpine poi, sempre secondo Cunial, si era piegato fino a diventare pericoloso per i passanti.

“Ricordo che quando ero bambino, c’era stata un’inaugurazione come questa – racconta Loris Ceccato – e ogni famiglia aveva portato qualcosa per celebrare. Sono soddisfattissimo che anche oggi i cittadini abbiano preso sul serio questa inaugurazione e credo che non ci sia niente di più bello e civile di abbellire il luogo dove si abita”.

Dopo il discorso del sindaco Gino Rugolo, che ha esplicitato la volontà dell’amministrazione nel voler ripristinare l’area, forse attraverso un’illuminazione efficiente, l’allestimento di una panchina e l’installazione di un dispositivo di videosorveglianza, hanno parlato anche l’onorevole Ingrid Bisa e il consigliere Gianni Zabbai, che ha spiegato gli interventi della Forestale nell’area del Posol. Infine, padre Giuseppe dell’Istituto Cavanis ha compiuto la consacrazione del capitello.

Al rinfresco, svolto all’aperto, ci ha pensato la Pro Loco, che ha espresso la propria soddisfazione nel veder spazzolare tutto dal pubblico più numeroso del previsto. “Nessuno dei professionisti che hanno prestato aiuto all’iniziativa ha voluto un solo centesimo” ha affermato Ceccato, confermando quello stesso spirito d’appartenenza e di volontariato che una parte della comunità di Cavaso sembra mantenere.

(Foto: Mauro Salton).
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