Le mascherine fatte in casa di Francesca e Antonio: quando la passione per il cucito diventa un aiuto alla comunità

Francesca e Antonio sono una coppia di Cavaso del Tomba, lei un’insegnante, lui un edicolante: hanno messo in moto già da qualche giorno, vista l’esigenza di dispositivi di protezione individuale per difendersi dal contagio Covid-19, una produzione artigianale di mascherine totalmente fatte in casa.

Il loro aiuto alla comunità arriva gratuitamente a tutti i cittadini che lo richiedano, sebbene l’offerta sia da relazionare alla quantità prodotta e alla disponibilità rimasta.

Tutto è nato da un’esigenza personale: Antonio, lavorando in un’edicola, dove i clienti passano ogni giorno, aveva la necessità di proteggersi dal contagio ma le mascherine, nel corso della scorsa settimana, sono via via diventate sempre più difficili da reperire. Francesca, sua moglie, ha autonomamente studiato e messo a punto un sistema per crearsene da sola, combinando proprie conoscenze con vari tutorial online.

Per via dell’inevitabile passaparola tipico dei piccoli paesi, a Francesca sono arrivate prima una, poi sempre più richieste, fino a portarla a mettere in moto un vero e proprio dispensatore domestico di mascherine: quasi 60 questo weekend, tutte assolutamente gratuite e a disposizione del pubblico nell’edicola di Antonio.

“Lo faccio volentieri – afferma Francesca -, una piccola goccia di ognuno di noi farà la forza di questa comunità”. La passione di Francesca per il cucito non è una novità: alla scuola primaria di Monfumo, infatti, tiene delle lezioni di cucito creativo per bambini.

Per la preparazione di una mascherina che funzioni, però, a Francesca non è bastata la passione, due ferri e un gomitolo: dopo aver studiato con attenzione, attraverso il vasto mondo dei tutorial online, un modello che permetta di produrne di semplici, resistenti e soprattutto efficaci, Francesca ha trovato la formula perfetta per crearne in quantità senza perdere in resistenza.

Per imbottire la maschera viene utilizzato del cotone resistente come corredo esterno, del cotone leggero come copertura interna e della tela damascata, che dopo esser stata lavata e pulita con la candeggina a 95 gradi, completa la protezione in modo parrebbe efficace.

Le mascherine possono così essere anche lavate e riutilizzate più volte.

In attesa dell’arrivo delle mascherine della Regione, che i volontari stanno consegnando in questi giorni nei checkpoint selezionati, a Cavaso del Tomba la comunità pare non aspettare con le mani nelle tasche: alcuni volenterosi del territorio, così come nei comuni vicini, continuano a portare avanti un principio di collaborazione fatto di piccoli grandi gesti che rappresentano veri e propri bagliori di speranza.

(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
(Foto: per gentile concessione di un lettore).
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