Fu una madeleine, un piccolo pasticcino alla mandorla tipicamente francese, a risvegliare in Marcel Proust le emozioni della sua infanzia. O almeno così scrisse lo stesso autore in “Alla ricerca del tempo perduto”.
Un gusto che riportò a galla non solo la gioia ma anche la tristezza, capace di scendere nelle profondità della vita di una persona a ripescare emozioni ormai dimenticate.


Con questo rispetto, quasi scientifico, e con un pizzico di nostalgia, il pasticcere montebellunese Francesco Ornella ha dato vita non a un dolce, ma a un gusto, che ha definito “Canova Velvet”. Prima di “La dolceria di Amalia” di Volpago del Montello, Ornella ha studiato all’alberghiero Maffioli di Possagno e poi in Francia, a Parigi.
Dedicato all’artista nel suo senso più ampio, si presenta con una forma levigata, dettagliata, che omaggia il gesso ma anche la pietra, con un medaglione dorato che ne rende distinguibile la parte superiore e delle gocce a “rovinarlo” che simulano lo scorrere del tempo.


Più che un’interpretazione, Ornella insiste a dire che si tratta di una vera e propria “traduzione” dei canoni canoviani, accostati a un sapore in modo armonioso.
“Ho cercato l’eleganza, prima di tutto, cercando degli ingredienti che fossero adatti a rappresentarla – ha spiegato ieri il pasticcere a una conferenza di Le vie della Bellezza al Music Country House – Tra questi c’è il caffè, con alcune note dominanti di vaniglia e una texture di croccantezza con le mandorle. All’interno ho pensato a un confetto che stimoli la masticazione, un cameo decorato, con un carboidrato che poi aiuta la salivazione”.


“La necessità era quella di realizzare qualcosa che si avvicinasse in maniera diversa all’artista, da un’altra prospettiva. Ho iniziato questo progetto nel 2017, poi mi sono messo a studiare la forma. Mi sono fatto aiutare da altre realtà artigiane e tecnologie, come Fablab, anche per quanto riguarda il cofanetto”.
“Ho collaborato anche con una storica dell’arte, Maria Giovanna Vienni e Adele Robassa – ha spiegato Ornella – abbiamo proposto al Mart questo progetto, proponendo quest’arte anche agli ipovedenti. La degustazione sensoriale è stata un successo e queste persone mi hanno emozionato”.
Sempre ieri sera, giovedì, al Music Country House si è parlato di sostenibilità ambientale con la dottoressa Federica Montaguti del CISET, in un contesto davvero splendido tra le colline di Castelcies. Erano presenti e hanno portato i propri saluti il sindaco di Cavaso del Tomba Gino Rugolo, la presidente dell’IPA Annalisa Rampin e l’onorevole Ingrid Bisa. L’iniziativa è stata voluta e sostenuta dall’Unione provinciale Confcommercio Treviso.
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