Una catena di anelli di carta ha unito virtualmente oggi, nella giornata della consapevolezza sull’autismo, la comunità di Casa del Campo, sita a Granigo, ai municipi di Cavaso e Possagno, dove la comunità si è spesa per creare piccoli anelli di carta che formassero nel loro insieme questa colorata composizione.
L’autismo è una condizione di cui si sente parlare poco, ma purtroppo è molto diffusa: i dati fanno notare che 1 bambino su 77 di età tra i 7 e i 9 anni presenta un disturbo dello spettro autistico. Quest’iniziativa era mirata proprio a diffonderne la consapevolezza, coinvolgendo la comunità.
Ha sorpreso tutti la partecipazione all’iniziativa da parte dei cittadini dei due comuni, ideata da Francesca Tonetto e supportata dalle amministrazioni: le scatole lasciate davanti alle biblioteche si sono riempite ogni giorno di cartoncini colorati proprio come era stato richiesto e la lunghezza complessiva degli striscioni avrebbero davvero potuto coprire una grande distanza.
Le catene colorate sono state legate a mezzogiorno davanti ai cancelli della Casa del Campo, con la presenza del presidente della cooperativa il dottor Giuseppe Possagnolo, l’onorevole Giuseppe Paolin, il sindaco di Cavaso del Tomba Gino Rugolo, il vicesindaco Carlo Diomedes, l’assessore Michele Cortesia e il vicesindaco di Possagno Maura Baron.
La comunità, gestita dalla cooperativa Castel Monte Onlus, si occupa di quei casi definibili come di autismo “severo” ed è nata sei anni fa, prendendo ispirazione anche dall’insegnamento del professor Lucio Moderato e stringendo una convenzione con l’Ulss1 di Belluno e l’Ulss 2 Marca Trevigiana.
Oltre al contesto verde in cui è inserita, è caratterizzata da un’organizzazione estremamente calcolata, coordinata da Diletta Magnolo e la sua équipe multidisciplinare e proprio per questo rappresenta un unicum in Veneto: “L’obiettivo è quello di fare interventi riabilitativi, verso un miglioramento, in un luogo privo di distrazioni, in modo che gli ospiti si possano concentrare sulle proprie abilità nonostante la loro sensibilità”.
Il coordinatore fa un plauso anche ai residenti della zona che si sono resi subito disponibili e tolleranti nei confronti degli ospiti della struttura.
Come spiega il presidente Possagnolo, l’unicità della struttura porta a pensare a una moltiplicazione delle presenze: le richieste infatti sarebbero molte e provenienti da tutta la regione. “Noi assistenti sociali abbiamo avuto in questo periodo molto lavoro d’ufficio, avevamo bisogno di esprimere un po’ di creatività con un’iniziativa come questa – afferma Francesca Tonetto – Non ci aspettavamo una risposta del genere, considerando che le scuole sono chiuse”.
Inizialmente l’idea era quella che ogni persona attaccasse il proprio anello direttamente al cancello della casa, per avere un’esperienza diretta, ma essendo gli spostamenti vietati, gli anelli sono stati raccolti in alcuni punti di raccolta precisi.
Nel frattempo, da un’idea dell’assessore Cortesia e il vicesindaco Diomedes, il municipio di Cavaso del Tomba è stato illuminato di blu a partire da ieri sera, così come è avvenuto anche a Vidor e in altre località dell’Alta Marca Trevigiana: il blu è appunto il colore scelto per simboleggiare questa consapevolezza che non deve durare soltanto nella giornata di oggi.
Anche Vidor si veste di blu (nella foto sopra il municipio colorato), tenendo fede all’impegno assunto durante la campagna elettorale, con la volontà di sensibilizzare il territorio sull’argomento autismo, tema tanto attuale ma per molti poco conosciuto.
Essere “comune blu” significa fare informazione, sensibilizzare, creando una rete di inclusione che porti ad una conoscenza più profonda, dando modo così alle persone affette da ultimo di sentirsi parte integrante della società, trasformando i propri “limiti” in risorse.
Prossimo obiettivo dell’amministrazione vidorese sarà quello di coinvolgere alcune classi della scuola primaria in un percorso di integrazione e sostegno a favore della diversità.
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