Si arrampicano sul poggiolo e sfondano una finestra per rubare. Furti in casa ogni sera

Furti nell’Asolano

“Lo scriva pure sul giornale, non mi interessa: la prossima volta che verranno a rubare in questa casa, ne usciranno orizzontali”: esordisce così, spazientita, una signora di Cavaso del Tomba, rincasata ieri sera dal centro del paese dopo aver sentito l’allarme della sua casa suonare. “Perché non se ne può più. Uno lavora, si indebita, ha mille pensieri solo per farsi una casa, per ristrutturarla come sto facendo io. E poi questi arrivano a spaccare le finestre per rubare quattro sciocchezze. Sto pulendo tutto di nuovo. Mi fa schifo che siano entrati qui, che abbiano toccato le mie cose”.

Tre individui, le persone che apparirebbero nei filmati della videosorveglianza registrate da vari punti, avrebbero aperto la recinzione sul retro della villetta a schiera, penetrando in giardino. La recinzione, che era già stata tagliata in precedenza, era stata appena ripristinata dalla proprietà della casa. Uno di loro, “il palo”, si sarebbe fermato a controllare gli ingressi, mentre gli altri due dalla veranda avrebbero tentato di raggiungere il poggiolo, a un’altezza di poco meno di tre metri. “Uno di loro era lì vicino al cancello d’ingresso, accucciato nel buio. Ha aspettato che una signora passasse sulla strada, in modo del tutto sfacciato, poi ha alzato lo sguardo verso l’obiettivo della telecamera e si è alzato la mascherina sul naso”.

Una volta raggiunta la finestra al primo piano, con i serramenti e le cornici nuove, gli intrusori hanno fatto leva con un piede di porco su tre punti per rompere l’infisso. Sono passati alla finestra, alzandola dai cardini con lo stesso strumento e riuscendo a spalancarla. All’interno, nonostante l’allarme, hanno rubato pochissimo: qualche vecchio orologio, un cassetto, qualche documento importante per la famiglia ma inutilizzabile per terzi. “Avevo un IPad ma loro l’hanno lasciato là dov’era: non so se abbiano effettivamente paura di essere rintracciati” spiega un ragazzo.

Mentre l’allarme suonava (dopo circa quaranta secondi dalla rilevazione di un intruso), i tre soggetti si sono allontanati dal retro, dileguandosi verso le case più in basso: pur consapevoli, probabilmente, che una pattuglia dei Carabinieri si stava già recando sul posto, i malviventi hanno considerato l’idea di visitare una seconda casa in via Cogolà, uscendo giusto in tempo per sfuggire alle Forze dell’ordine. “I Carabinieri sono stati gentilissimi e molto professionali, – ha spiegato la signora che è stata derubata, – ma non possono essere ovunque, né possono certo conoscere tutte le vie di fuga di questi ladri, specie se sono pattuglie provenienti da altre stazioni”.

Confrontandoci con i residenti, scopriamo che i ladri hanno fatto visita a buona parte delle famiglie che risiedono nei dintorni almeno una volta negli ultimi dieci anni. Le recinzioni tagliate (quest’ultimo segnale capita spesso), gli avvistamenti nella notte, il sopralluogo di soggetti misteriosi e truffatori non sono nulla di nuovo, tanto che il vicinato si mostra reattivo e compatto quando si parla di questo tema. “Mi ha fatto piacere la reazione dei vicini. Si sono tutti fiondati qui, tempestivamente, per darmi una mano”.

Sul posto si è recato ieri sera anche il sindaco di Cavaso Gino Rugolo, per valutare i danni e capire le dinamiche del furto, così da mettere in guardia anche gli altri cittadini: “È un periodo in cui è bene stare allerta: la solidarietà tra vicini è importante. Ricordo anche che i cittadini di Cavaso sono assicurati contro i furti grazie a una polizza che abbiamo stipulato qualche mese fa, capace di risarcire parte dei danni da effrazione. Per quanto riguarda invece la sicurezza, l’impianto di videosorveglianza che abbiamo predisposto assieme alle forze dell’ordine è quasi pronto: verrà messo a norma a breve termine”.

È un periodo caldo per i furti nell’area della Pedemontana: continui tentativi di effrazione si sono ripetuti anche a Crespignaga di Maser, a Montebelluna, a Fonte e a Pieve del Grappa, così come in altre zone più orientali della Marca Trevigiana.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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