Dall’Austria agli Stati Uniti, dal Regno Unito all’Olanda, una dopo l’altra si sollevano le bandiere sui pennoni del Monte Tomba: ecco che comincia, al ritmo dettato dalla Banda di Pederobba, l’annuale cerimonia sul Monte Tomba, affollatissima di alpini e non solo, in una splendida giornata di sole.
“Alzate le vostre fiamme al cielo” incita il presidente sezionale Ana Bassano Montegrappa Giuseppe Rugolo alle tante penne nere che lo guardano sulla cima del Tomba, un luogo dove i caduti della Prima guerra mondiale, ma non solo, vengono ricordati all’ombra di un’unica grande bandiera, quella della pace. Così i gruppi alpini alzano i labari più in alto possibile, per mostrare che la gratitudine verso i nostri vecchi non è venuta meno, neanche dopo quasi un secolo.
L’ammassamento è iniziato alle 9, ma molti alpini hanno raggiunto i compagni ben prima della data ufficiale: alcuni gruppi, come Fonte, Castelcucco, Castello di Godego, hanno allestito i propri campi base, dove, dopo la cerimonia, si intratterranno con prodotti tipici in pieno stile alpino.
Grande lavoro, come sempre, per il gruppo di Cavaso del Tomba, guidato da Roberto Gnesotto, che quest’anno ha aperto la cerimonia spiegando che l’impegno alpino significa anche insegnare ai giovani quanto sia importante dire no a qualsiasi guerra, in qualsiasi contesto. “Perché tutti noi, in Europa, abbiamo le stesse origini” ha commentato una volta sull’altare.
Dopo che la sezione Bassano Montegrappa ha sfilato fino a prendere posto sotto ai pennoni, le giovani in costume storico e i figuranti del gruppo di rievocatori hanno provveduto a sollevare le bandiere di cui si sono fatti custodi, una dopo l’altra, tenendo l’Italia per ultima: con le note dell’Inno di Mameli è stato percepibile l’orgoglio dei sindaci presenti, per Gino Rugolo, primo cittadino di Cavaso, e per tutti i colleghi dall’area limitrofa, inclusa Marianella Tormena, sindaco di Crocetta, con la fascia della Provincia di Treviso. Assieme a loro c’erano inoltre varie autorità civili e militari.
Successivamente è stato il momento dell’accensione del cero dedicato ai caduti austriaci, di cui c’era anche quest’anno vasta rappresentanza. A depositare la corona d’alloro dedicata a tutti i caduti sono stati poi un uomo del gruppo alpini locale e un fante dell’Associazione Fanti Cavaso, saliti con riverenza sulla gradinata che porta all’altare del Monte Tomba. Sulla corona, poi salutata dalle maggiori autorità presenti, figurava un fiocco per ogni nazione coinvolta.
“Le parole dicono. Il silenzio racconta. – ha esordito il presidente Rugolo prendendo la parola. – Quante volte mi siedo qui e cerco di ascoltare cosa questo luogo ha da raccontarmi, attraverso il vento. A quale destino andranno incontro gli alpini? È importante ribadire qui la vostra appartenenza, la vostra dedizione a quel quotidiano senso del dovere, affinché questo possa essere trasmesso anche in futuro”.
Oltre al vento, delicatissimo questa mattina sul Tomba, le penne nere che hanno assistito alla cerimonia hanno potuto sentire anche i canti del Coro Valcavasia, colonne sonore per un momento solenne ma anche spontaneo, come sono gli alpini.
Dopo la messa, anche chi non fa parte del mondo dell’associazionismo, ha potuto pranzare e visitare alcune bancarelle presenti: i festeggiamenti, come ogni anno, si prolungheranno probabilmente anche nel pomeriggio.
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