Cento candeline nella giornata di oggi, mercoledì 29 aprile, per la signora Maria Lorenzin, ospite della casa di riposo “G. e A. Binotto” di Cavaso del Tomba: un secolo di vita per una donna che nella sua vita ha visto il graduale mutamento della società in tempi di povertà assoluta ma non da un unico punto di vista, bensì attraverso esperienze in diversi contesti sociali in Italia e all’estero.
Originaria di Salvarosa di Castelfranco, Maria nacque nella primavera del 1920 in una famiglia molto povera: la sua famiglia era infatti composta da ben dieci fratelli. Per sopravvivere ai durissimi primi decenni del Novecento, per lei fu necessario inoltrarsi nell’arduo mondo del lavoro fin da giovanissima: iniziò prestando servizio presso delle famiglie benestanti, dove probabilmente poté constatare l’enorme divario tra classi sociali.
La sua autentica capacità di accudire le persone la portò ad assumere anche il ruolo di aiuto infermiera all’ospedale di Castelfranco: questa sua esperienza ci porta anche a paragonare il mestiere alla condizione attuale, in cui l’aiuto degli operatori sanitari è fondamentale ogni giorno.
Mentre diventava consapevole delle difficoltà economiche che le ostacolavano una vita serena, Maria accolse l’idea di sposarsi ed emigrare in Belgio, dov’è stata il seme di un albero genealogico molto fruttuoso: i suoi quattro figli (tre maschi e una femmina) hanno a loro volta generato otto nipoti e, saltando alla nuova generazione, 5 pronipoti.
Il Belgio, tuttavia, non era forse il posto giusto per invecchiare in tranquillità: tornata in Italia per ragioni di salute del marito, Maria ha aperto e gestito un’osteria a San Floriano, dove veniva apprezzata dai clienti e lavorava con passione ed entusiasmo nonostante il rapido ma intenso fluire degli anni.
Nel 2017 Maria si è trasferita alla Binotto di Cavaso del Tomba, dove la struttura l’ha accolta con grande affetto. Conosciuta la sua storia e i suoi aneddoti, oggi festeggia il compleanno in compagnia dell’amministrazione della struttura, con il plauso del direttore dottor Franceschetto, del suo staff e degli amici ospiti.
(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
(Foto: casa di riposo “G. e A. Binotto”).
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