Addio a Beppe Bigazzi, giornalista appassionato di gastronomia che si innamorò di Cison di Valmarino

Nella giornata di ieri è venuto a mancare Beppe Bigazzi. Giornalista, esperto di gastronomia, amato dal pubblico della televisione per la partecipazione al programma televisivo “La prova del cuoco” con Antonella Clerici di cui fu anche co-conduttore, si è spento all’età di 86 anni a causa di una grave malattia.

Il 9 agosto 2013, Bigazzi fu ospite della “Serata sotto le stelle” durante la rassegna Artigianato Vivo, dal titolo “L’arte in cucina”. Il seguito di pubblico fu enorme e Bigazzi durante la sua permanenza volle visitare e conoscere il borgo, tanto che l’anno successivo, sulla prefazione alla locandina di Artigianato Vivo scrisse:

Una ventina di anni fa, lasciato il lavoro per limiti di età, mi misi a scrivere libri. Il primo fu “50 itinerari Italiani: artigianato, luoghi di delizia, rarità gastronomiche”. Il tema degli artigiani in Italia mi ha sempre affascinato e, come ripeto spesso, l’Italia è l’Italia perché ha alle spalle secoli e secoli di straordinario artigianato. E non solo quello legato all’agricoltura, ma alla totalità delle attività umane: calzature, stoffe, abbigliamento, arredamento, costruzioni…. Col passare degli anni, nel secondo dopoguerra, iniziando l’accelerata industrializzazione, e il conseguente abbandono delle campagne, la politica dimenticò l’artigianato e fece leggi “contro” l’artigianato considerato come una attività da paese arretrato, così come il tessile abbigliamento e l’arredamento: tutti straparlavano che bisognava pensare ai prodotti dell’industria moderna alla ricerca scientifica, ai nuovi materiali, e finirla con il tessile abbigliamento e arredamento…Mi opposi nel Comitato di Programmazione del Ministero del bilancio alla politica che voleva l’abbandono dei settori tradizionali per i nuovi settori industriali. Sono ormai 30 anni e più che il nostro paese vede la sua bilancia dei pagamenti salvata proprio da quei settori che avrebbero dovuto essere abbandonati, settori nei quali il sapere delle mani legato alla creatività della mente – cresciuta nel bello creato dalle generazioni passate – continua a dare frutti straordinari. Pensiamo al settore moda e arredamento, pensiamo a certi settori della meccanica fine…Pensiamo a questi settori che, nonostante gli errori dei governi nel definire le linee della politica economica del nostro paese, continuano a darci grandi soddisfazioni. Per questo quando gli amici di Cison Valmarino mi invitarono alla splendida manifestazione che accoglie tanti artigiani fui felice di accettare: una manifestazione che rende omaggio agli artigiani e apre il cuore alla speranza che prima o poi la politica si liberi dei tanti burocrati colpevoli, con la loro occhiuta e rapace attuazione di leggi “folli”, di minacciare la sopravvivenza di un settore fondamentale per la nostra economia. E soprattutto per il piacere di incontrare persone che sanno fare e sanno creare con le mani cose belle, intelligenti, utili: che siano scarpe, coltelli, vasi, stoffe… non fa differenza. La cosa creata da un artigiano ha fra gli altri suoi valori, quello della versatilità e dell’eternità: l’ultima cistella di sfogliato di castagno fatta nel 1948 da mio padre ha servito per anni come “borsa”, secchio per l’acqua (lo sfogliato di castagno con l’umidità si allarga), per la vendemmia, per la raccolta delle olive…ancora oggi in casa della mia prima figlia fa bella mostra di sé, come una scultura. Speriamo che, anche grazie alla bella e utile manifestazione di Cison Valmarino, l’Italia possa ritornare a essere quello che è sempre stato, il paese dove l’artigiano è onorato e considerato: come nella Repubblica Veneta il maestro d’ascia e nella Firenze medicea i membri della bottega (pittura, scultura, stoffe…) d’arte, che ancora indicano strade e piazze: Via dell’Arte della Lana, Borgo dei Calderai…

(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
(Foto: Artigianato Vivo).
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