Alla cerimonia al Bosco delle Penne Mozze il ringraziamento a chi ha portato avanti la memoria. Perona: “Le guerre van dimenticate, i Caduti no”

Centinaia di penne nere, pronte a prendere la pioggia pur di non rinunciare a uno degli eventi più importanti per i gruppi alpini dell’Alta Marca, erano presenti oggi a Cison di Valmarino per l’annuale celebrazione al Bosco delle Penne Mozze.

Da un estremo all’altro della provincia, da San Zenone a Vittorio Veneto, i vari gruppi trevigiani hanno onorato il loro impegno nell’associazione riconoscendo un rispettoso saluto ai 2406 caduti che vengono ricordati nel memoriale, ma anche un ringraziamento a chi è andato avanti sapendo di lasciarsi alle spalle un’eredità di memoria e valori da tramandare.

Tra le autorità che sono intervenute nel corso della celebrazione, prima della messa, c’erano il presidente emerito dell’ANA Corrado Perona, il consigliere nazionale Daniele Bassetto in rappresentanza del presidente Sebastiano Favero, oltre al sindaco di Cison Cristina Da Soller. Vicino a loro molti sindaci, politici e altri rappresentanti militari tra i quali il Colonnello Marcello Marzani del Comando Truppe Alpine.

Protagonisti nella prima parte della cerimonia i gonfaloni delle due città medaglie d’oro al valor militare, Treviso e Vittorio Veneto, guidati dai rispettivi sindaci Mario Conte e Antonio Miatto, ma anche quelli delle due città medagliate al valor civile, Moriago e Sernaglia della Battaglia: in seguito, la celebrazione ha visto l’alzabandiera, la deposizione di una corona in ricordo dei caduti e lo scoprimento di una targa dedicata agli Alpini di Cison, da parte delle altre sezioni. Significativo anche il fatto che il gruppo alpini sia stato recentemente inserito dall’amministrazione nell’albo d’oro del Comune di Cison di Valmarino.

Nei vari interventi è stato citato un uomo in particolare: Mario Altarui, che fu l’ideatore e il custode del Bosco e che fondò l’associazione “Penne Mozze”. A lui, scomparso nel 1989, è stato dedicato un busto, inaugurato durante la cerimonia e benedetto da don Luca Maria Bronzini, parroco di Cison di Valmarino. L’opera, di Carlo Balljana, è stata finanziata da Banca Prealpi San Biagio e ricorderà la perseveranza e l’impegno di Altarui, che è stato definito “cantore delle gesta alpine”. È stato citato anche Armando Piva, abbattuto a Cima Vallona assieme ad altri militari da alcuni terroristi sud-tirolesi nel giugno del 1967.

“È un omaggio doveroso alla sua memoria – è stato detto dal consigliere nazionale Bassetto – Far memoria è una missione fondamentale per l’associazione nazionale alpini perché è attraverso l’elaborazione della storia che possiamo trarre insegnamenti preziosi per la nostra vita e per quella dei posteri. Oggi la nostra società vive una fase difficile in cui i valori fondamentali per la convivenza sembrano smarriti: è fondamentale sapersi mettere a servizio della comunità”.

“Sono emozionato – ha esordito Perona – Il ricordo di questi uomini della Marca Trevigiana non è solo un segno tangibile della sensibilità di chi ne ha raccolto la memoria, ma è un doveroso riconoscimento per tutti coloro che non hanno più fatto ritorno a casa. Dietro a quei caduti ci sono le loro famiglie, figli, madri, padri, spose: questo bosco ha tolto loro qualche lacrima dagli occhi. Le guerre son da dimenticare, i caduti no. Anche la società ha sofferto di queste perdite: erano ragazzi di vent’anni. È mancato il ritorno di una gioventù capace di portare il proprio contributo alla propria terra”.

Sempre rimanendo in tema di giovani, ha aggiunto: “Non sono d’accordo quando si dice che questi giovani non han voglia di fare niente: bisogna farli lavorare, spiegare loro quali sono i valori del servizio civile. È il nostro compito e lo richiediamo di nuovo, in quest’occasione”. 

(Foto e video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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