Cava sequestrata a Cison di Valmarino, la difesa: solo ipotesi, nessuna perizia

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Riceviamo Lucio Martignago, avvocato rappresentante della Fal Srl, ditta che gestisce la cava sequestrata preventivamente mercoledì scorso dai Carabinieri del Noe (al suo interno sarebbero state conferite oltre 53 mila tonnellate di materiale non autorizzate), e pubblichiamo:

Rappresento la ditta Fal Srl, che ha disponibilità del sito autorizzato a ricevere terre e rocce da scavo in Cison di Valmarino. Non trattasi quindi di una discarica di rifiuti comunemente intesa e questo va precisato. Tantomeno è un sito dove si ricevono rifiuti pericolosi. Questo va chiarito alla popolazione onde non fare inutili e dannosi allarmismi che non hanno riscontro nella realtà.

In sostanza il Comune di Cison di Valmarino ha rilasciato a Immobiliare Vidor un permesso amministrativo per riempire e sistemare l’ex cava con terra e rocce da scavo. In questo contesto Fal Srl ha la disponibilità del sito per riceve il materiale dagli scavi di cantiere da ditte terze e lo utilizza per la sistemazione.

Il Noe ipotizza che parte del materiale trasportato dagli altri indagati fosse contaminato da floruri. Va precisato che allo stato questa è solo un’ipotesi investigativa e non vi è ad oggi alcuna perizia che dimostri la presenza di floruri.

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Fal Srl è certa che la terra ivi trasportata non è contaminata ed è disponibile a qualsiasi verifica in qualsiasi momento. Quello che spiace constatare è che vengano adottata misure così gravi quali sequestri e misure cautelari ai danni di aziende e operatori delle stesse, che comportano danni economici ed aziendali importantissimi sulla base di mere ipotesi e prima ancora che siano fatte delle verifiche.

Poi alla fine magari risulta che trattavasi solo di irregolarità burocratiche, ma in Italia, anche la sola compilazione sbagliata di un formulario o il suo trasporto in un sito errato o diverso fa diventare rifiuto quella che è semplice terra o roccia.

Poniamo ad esempio l’ipotesi che effettivamente quei trasporti dovessero essere effettuati a Vittorio Veneto e non a Cison di Valmarino, ma non fossero contaminati? In questo caso avremmo sì un reato, ma solo formale, non sostanziale e questo perché la legge dice che se le carte non sono a posto (in questo caso il formulario con la destinazione diversa) un materiale sano deve essere considerato come rifiuto. Ci libereremo mai di questa burocrazia ?

Va inoltre specificato che l’attività della Fal Srl sul sito in questione è solo minoritaria rispetto a tutta l’attività aziendale, corrispondendo solo a circa il 20% del fatturato e va quindi rassicurato a tutti i clienti e fornitori che la Fal Srl sta normalmente operando e continua a lavorare. Va inoltre precisato che Federico Lot non è l’amministratore di fatto della Fal Srl, bensì un dipendente con qualifica di responsabile della logistica e delle attività di cantiere.

Lucio Martignago
Avvocato difensore Fal Srl

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