Sono trascorsi cent’anni da quel 28 settembre 1924 in cui a Fontana Liri, Comune in provincia di Frosinone, nacque colui che sarebbe diventato in futuro uno dei più apprezzati attori, sia in Italia che all’estero: Marcello Mastroianni.
Simbolo di fascino e charme, Mastroianni seppe interpretare sia ruoli drammatici che personaggi tipici della commedia all’italiana, recitando spesso in coppia anche con Sophia Loren, che da poco ha compiuto novant’anni.
A fare la sua fortuna, rendendolo un astro immortale del panorama cinematografico, furono sicuramente i film di Federico Fellini: la fama arrivò nel 1960 con “La dolce vita”, girato assieme ad Anita Ekberg e con “Otto e mezzo” del 1963, con Claudia Cardinale.
Nel 1962 il Time lo indicò come il divo straniero più amato negli Stati Uniti.
Tre volte candidato all’Oscar come miglior attore, vinse numerosi riconoscimenti, tra cui due Golden Globe, otto David di Donatello e due volte ottenne la Coppa Volpi alla Mostra del Cinema di Venezia.
Anche il nostro territorio ebbe l’onore di vedere l’arrivo del divo italiano: da citare il caso di “Mogliamante”, film uscito nel 1977 e diretto da Marco Vicario (che ne firmò anche la sceneggiatura con Rodolfo Sonego), dove Marcello Mastroianni interpreta Luigi, ricco commerciante di vini, sposato con Antonia, impersonata da Laura Antonelli.
Il film racconta la storia del ricco commerciante, sposato con una donna spesso in preda a disturbi isterici. Anarchico e autore di opuscoli clandestini, con una vita costellata da relazioni extraconiugali, il personaggio di Luigi, dopo aver assistito a un omicidio, si nasconde in un granaio che si affaccia sulla piazza, temendo di essere ricercato.
La moglie è così costretta a occuparsi degli affari del marito, iniziando a viaggiare per andare a trovare i diversi clienti: la moglie remissiva e malaticcia subisce quindi una metamorfosi, diventando una libertina.
La pellicola venne girata principalmente a Cison di Valmarino: nel film, infatti, si vede piazza Roma, la chiesa arcipretale, mentre la coppia di protagonisti abita in villa Cosma Gasparetto, affacciata sulla stessa piazza.
Il granaio, dove il protagonista si nasconde, è quello del palazzo dei Conti Brandolini, anch’esso affacciato su piazza Roma.
Oltre a Cison di Valmarino, nel film si vede anche il Molinetto della Croda di Refrontolo, Villa Rinaldi ad Asolo, Castello Papadopoli Giol di San Polo di Piave, scorci di Vittorio Veneto e Farra di Soligo.
E intanto, a distanza di anni, proprio a Cison di Valmarino è possibile trovare il ricordo del passaggio del divo italiano: entrando nel Caffè Roma, locale collocato nell’omonima piazza, è possibile sorseggiare una bibita nella sala interna, costellata dalle foto dell’attore nel film con Antonelli.
Fotografie che si susseguono anche all’esterno, nel giardino sul retro. Tutte testimonianze che indicano quanto il territorio non abbia dimenticato Mastroianni, il quale come noto aveva eletto anche la Locanda Da Lino a Solighetto come uno dei suoi principali punti di riferimento nell’Alta Marca, nel nome della lunga e solida amicizia stretta dal divo col patron Lino Toffolin.
(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto scattate su concessione del Caffè Roma)
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