Cison, a tu per tu con Massimo Colomban dopo l’onorificenza della regina Elisabetta II: “L’innovazione è vita”

Massimo Colomban

“Tutto ciò che rimane fermo è destinato a morire. L’innovazione è vita”: sono le parole pronunciate dal noto imprenditore Massimo Colomban (nella foto), fresco dell’onorificenza ricevuta dalla regina Elisabetta II di Inghilterra, che dell’innovazione ne ha fatto un tratto distintivo della sua intera carriera professionale.

Una medaglia d’onore, ovvero l’Onorary member in the General division of the Order of Australia, che per la prima volta è stata conferita a un italiano, proprio a Massimo Colomban: l’onorificenza è stata istituita dalla stessa regina nel 1975, allo scopo di premiare le personalità che si sono distinte nel tempo.

Nel caso di Colomban, il riconoscimento è giunto alla luce dei 9 anni svolti come Console onorario d’Australia in Veneto, per la “correttezza e onestà dimostrata”, e gli è stato consegnato lo scorso 1° luglio direttamente dall’ambasciatore australiano Greg French, per conto del Governatore dell’Australia e della stessa regina (qui l’articolo).

Un ruolo che l’imprenditore ha affiancato ad altre esperienze che lo hanno reso noto, come la fondazione e la presidenza dal 1973 al 2002 di Permasteelisa o l’assessorato a Roma dall’ottobre del 2016 all’ottobre 2017, fino all’attuale avventura a Castelbrando.

Ma qual è lo stato d’animo di fronte a un riconoscimento di un simile calibro e, soprattutto, può essere considerato un punto di arrivo?

“Ho provato un certo orgoglio nell’aver ottenuto questo – ha esordito Massimo Colomban – e direi che non si tratta di un punto di arrivo, perché continuo a lavorare e a costruire. Un’onorificenza giunta all’improvviso per me: per gli australiani fare il console significa servire i cittadini e vuol dire che ho fatto un bel servizio“.

“Correttezza e onestà” sono le due principali motivazioni che hanno permesso all’imprenditore di raggiungere un simile traguardo: un fatto che rende spontaneo chiedersi se siano due ingredienti presenti a sufficienza nella società odierna o se ci sia bisogno di maggior meritocrazia.

“Di meritocrazia ce ne vuole di più in Italia – ha proseguito Colomban – e per quanto riguarda correttezza e onestà, bisogna che il padre dia il buon esempio: mi aspetto che, in futuro, chi ci organizza abbia come fondamentali questi valori per il futuro dell’Italia”.

Correttezza, onestà ma anche innovazione: sono questi i termini che più volte ritornano nelle riflessioni esposte da Massimo Colomban, il quale dimostra di avere una visione molto chiara sul futuro della società e su quello dei giovani.

“I giovani possono e devono essere sempre innovativi e il nostro Paese ha bisogno di innovazione. – ha specificato Colomban – Nel campo dell’imprenditoria bisogna innovare e l’innovazione è la condizione necessaria per sopravvivere nel mercato”.

“Lo Stato italiano ha bisogno di innovazione – ha concluso l’imprenditore – altrimenti muore e anche lo Stato può morire”.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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