Il Coronavirus non ha segnato lo stop di tutte le attività: la scorsa domenica 21 giugno, infatti, come da usanza, a Cison di Valmarino i cacciatori della Riserva alpina, il gruppo alpini e alcuni simpatizzanti hanno organizzato lo sfalcio dei sentieri che dalla frazione di Tovena conducono a San Boldo, dei sentieri Cal de Culliè, Sergio Zanin e 990.
Sono stati circa una trentina i volontari, tra cui erano presenti diverse famiglie con bambini, a dare il proprio contributo in questa giornata dedicata al territorio.
Non a caso domenica scorsa era la giornata scelta per celebrare la Festa Granda, ovvero un omaggio alle colline del Prosecco del Conegliano-Valdobbiadene e, alla luce di ciò, si può dire che i volontari abbiano voluto dare un proprio segnale di vicinanza al territorio locale.
Mentre le mamme e i bimbi erano impegnati nel ritinteggiare le panchine, i papà si sono dedicati allo sfalcio, tutto seguito da un momento di convivialità organizzato, secondo le vigenti misure di sicurezza, alla sede degli alpini a San Boldo.
Lo sfalcio di domenica non è un caso isolato, ma una consuetudine dei cisonesi, da sempre contraddistinti da un forte legame al territorio e al patrimonio di tradizioni.
Un esempio è l’attività condotta da circa tre settimane dal gruppo degli Amici dei Loff, i quali si incontrano ogni sabato mattina per ripulire il versante sopra Cison di Valmarino: sfalci che avvengono circa 2-3 volte all’anno, come ha confermato il sindaco Cristina Da Soller, la quale ha sottolineato come, nonostante la situazione in corso, sia stato possibile per loro attivarsi in questo senso.
“Sono state rimesse a nuovo le nostre montagne – ha aggiunto il primo cittadino – e questi sono dei bei segni di comunità e amore per il territorio: sono attività che non sono mai state sentite come un’incombenza”.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Comune di Cison di Valmarino).
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