Quella di Sergio Papa è una “personalità violenta”. A dimostrarlo, secondo gli inquirenti, sono le chat del gioco di ruolo Travian nelle quali l’uomo, con il nickname di “Reius Gilles”, chattava con i suoi avversari raccontando loro di come avesse picchiato un individuo che lo aveva minacciato con un coltello: “L’ho colpito con una mazza così forte che credevo di averlo ucciso”.
In un’altra occasione, dopo aver parlato di cucina avrebbe spiegato a un altro: “Io ho altri talenti, mi piace bruciare le cose“. Questo, secondo gli inquirenti, era Sergio Papa prima di essere arrestato con l’accusa di aver brutalmente ucciso i coniugi Loris e Annamaria Nicolasi, la mattina del 1 marzo 2018 a Rolle.
Quelle conversazioni online del gioco di ruolo Travian (insieme alle ricerche in internet “Come evitare una condanna per omicidio”), trovate dagli inquirenti nei computer in casa dei genitori di Papa, sono state acquisite agli atti perché ritenute “indicative della personalità dell’imputato”.
Soprattutto alla luce del quadro accusatorio, vista la violenza usata nel delitto dei coniugi e l’incendio della Fiat Panda rubata che, secondo l’accusa, Papa avrebbe usato per raggiungere la casa di Rolle e scappare e ritrovata bruciata quella notte. Questo quello che è emerso ieri durante la nuova udienza del processo al 36enne di Refrontolo, imputato di duplice omicidio volontario aggravato.
Ieri sul banco dei testimoni è salito il medico legale Alberto Furlanetto che ha spiegato, sulla base dell’esito delle autopsie, come sono morti i Nicolasi. Secondo il medico legale l’omicidio è avvenuto per mano di un solo assassino: “Un uomo che, vista la violenza e la forza usate, era probabilmente sotto l’effetto di alcol o droghe”.
L’avvocato Alessandra Nava, legale di Papa, ha contestato le modalità con le quali è stato repertato il campione biologico ritrovato sotto le unghie di Annamaria, nel quale è stato trovato il dna di Papa. “Non sono stati seguiti i protocolli e le linee guida stabiliti da importanti studi per evitare la contaminazione” ha obiettato l’avvocato Nava, citando una sentenza della Corte di Cassazione sul processo per l’omicidio di Meredith Kercher.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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