Ha destato profondo cordoglio a Conegliano, città di residenza, e a Cison di Valmarino, paese in cui da anni aveva la sua azienda che dà lavoro a numerose persone, la morte dell’imprenditore Eugenio Freschi, 59 anni.
Da due anni lottava contro un cancro che negli ultimi tre mesi lo aveva talmente debilitato da dover lasciare il timone della sua azienda, lo scatolificio Freschi srl.
Il funerale si terrà oggi, mercoledì 19 maggio, alle 15.30 nel duomo di Conegliano. Freschi lascia la moglie Barbara, la mamma Antonia, il figlio Matteo e le sorelle.
Coneglianese doc, nasce in una famiglia che da sempre opera nel mondo delle scatole ma sceglie da giovane la professione del consulente finanziario che porta avanti fino alla morte del padre quando prende le redini della Carvit, un piccolo scatolificio della sua famiglia che all’epoca aveva sede a Vittorio Veneto.
“Eugenio si è subito buttato a capofitto nel mondo delle scatole pur avendo una carriera ben definita come consulente finanziario – ricorda la moglie Barbara -. Nell’arco di pochi anni ha trasferito l’attività prima a Follina, poi nei primi anni Duemila a Cison”.
L’azienda nel frattempo aveva assunto la denominazione di Freschi srl.
“Ha investito tutte le sue energie, gli ideali, i risparmi in questa avventura – ricorda la moglie -. Poi il 15 febbraio 2009 un incendio devastò tutta la produzione e distrusse i macchinari nuovi”.
Molti imprenditori si sarebbero arresi, Freschi invece non si scoraggiò: trovò un capannone a Follina, dove far ripartire la produzione, per poi far rinascere lo stabilimento a Cison, là dove era andato a fuoco.
Con determinazione portò avanti il suo progetto imprenditoriale, supportato in questo anche dai suoi dipendenti che, soprattutto i più giovani, lo consideravano come un secondo papà.
“In questi ultimi due anni – ricorda la moglie – ha continuato ad essere imprenditore nella malattia. Ha combattuto, fisicamente e psicologicamente, contro il male, dimostrando di essere molto forte”.
Stima ed affetto lo esprimono anche i suoi collaboratori della Freschi srl: “Eugenio – scrivono – lascia una ditta che porta il suo nome, ma non solo. Racconta la sua passone infinita per il lavoro, della tenacia incrollabile, della visione cristallina e aperta. Racconta di un’azienda costruita sui rapporti umani piuttosto che su quelli economici, perché per Eugenio le persone hanno avuto sempre la precedenza“.
“Rimaniamo orfani di un uomo meraviglioso – concludono – e ci sentiamo di onorarne la memoria ricordandolo e nondimeno avendo a cura lo scatolificio Freschi”.
(Foto: Onoranze funebri Memorial).
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