All’attacco del loro aggressore hanno cercato di difendersi come meglio hanno potuto, ma nulla è stato possibile contro l’arma usata contro di loro con così tanta forza. Ma la ferocia perpetrata soprattutto sul corpo dell’uomo, Loris, lascia pensare che sia proprio lui il vero obiettivo della strage.
Sembrerebbe essere questo l’esito dell’autopsia eseguita ieri mattina dal dottor Alberto Furlanetto sui corpi dei due coniugi Loris Nicolasi e Anna Maria Niola, uccisi lo scorso 1 marzo nella loro casa (nella foto) nel piccolo borgo di Rolle, a Cison di Valmarino. Diverse sarebbero le ferite da arma da taglio sul corpo del settantaduenne, oltre una decina e soprattutto sull’addome. Alla gola invece, il colpo decisivo e letale.
Restano ancora molti dubbi, ma alla luce anche dei primi risultati le indagini continuano a muoversi verso una direzione ben precisa. Difficile pensare che un ladro possa infierire con così tanta violenza per una rapina. Un pensiero che gli inquirenti hanno espresso fin dalle prime ore dopo il delitto, supportati anche dal fatto che secondo una prima perlustrazione della casa fatta dalla figlia della coppia, nulla è stato portato via e nulla c’era di valore.
Nei giorni scorsi, con l’arrivo a Cison anche dei Ris di Parma, sono continuate le ricerche sul luogo del delitto, a caccia dell’arma e di eventuali tracce e indizi. Ricerche, che secondo le prime indiscrezioni, almeno su questo ultimo punto avrebbero dato i loro frutti, allo stesso modo dell’autopsia: sui cadaveri della coppia sarebbero state ritrovate tracce biologiche del killer.
Restano in piedi diverse ipotesi, ma acquista sempre maggior peso l’idea che la famiglia, o almeno uno dei due membri, potesse conoscere chi, in una fredda giornata di inizio marzo, ha messo fine alla loro vita in una maniera così violenta e brutale.
(Fonte: Giada Fornasier © Qdpnews.it).
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