Buona la prima per l’esercitazione di Protezione civile che ieri, sabato 19 giugno, ha coinvolto i dieci comuni appartenenti all’Unione Montana Prealpi Trevigiane, da Miane a Cordignano, per un totale di circa 150 persone impegnate tra dipendenti comunali, amministratori pubblici e volontari.
Alla regia l’Unione Montana delle Prealpi Trevigiane e il Centro Studi Amministrativi dell’Associazione Comuni della Marca Trevigiana.
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Lo scenario simulato ha ripreso quanto molti comuni hanno vissuto lo scorso dicembre e in altre emergenze maltempo del 2020: Meschio esondato, allagamenti, alberi caduti dal forte vento, strade interrotte da rami e frane, gente presa dal panico.
“Tutti i comuni hanno aperto il Coc, il centro operativo comunale, e subito sono emerse delle criticità: alcuni dei comuni, che cercavamo di allertare e coordinare via telefono dal Centro operativo intercomunale allestito nella sede dell’Unione Montana, avevano attivato la segreteria telefonica e non si riusciva così a parlare con gli uffici preposti – evidenzia Silvia Salezze, presidente dell’Unione Montana -. Abbiamo ovviato a ciò contattando i sindaci o le persone di riferimento e questa prima criticità è stata così superata”.
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In ciascuno dei 10 comuni coinvolti (Cappella Maggiore, Cison di Valmarino, Cordignano, Follina, Fregona, Miane, Revine Lago, Sarmede, Tarzo e Vittorio Veneto) un supervisore della protezione civile, tra questi anche uno arrivato dal vicino Friuli Venezia Giulia, ha seguito passo dopo passo le operazioni all’interno dei vari Coc, dalle modalità di attivazione del personale volontario o delle ditte specializzate, alla gestione interna delle criticità che emergevano.
A fine giugno tutti i partecipanti si ritroveranno per il debreefing, per valutare insieme ciò che è andato bene e ciò che può essere migliorato per essere così pronti in caso di emergenze reali.
(Foto: Avab Vittorio Veneto e Avab Tarzo Revine Lago).
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