Buone notizie da Cison di Valmarino per Max Solinas, autore e scultore, che è riuscito a far conoscere in tutt’Italia il suo ultimo romanzo “Il lupo e l’equilibrista” edito da Garzanti e pronto a uscire in versione pocket, quindi tascabile, nel catalogo ufficiale dell’importante casa editrice, con tanto di sigillo rosso.
Il successo di questo titolo, che sfiora o schiva la biografia, non è stato ostacolato, apparentemente, dal difficile periodo di chiusura e le oltre cinquanta presentazioni in tutt’Italia sono state sufficienti a ottenere un risultato che nemmeno lo stesso Max si sarebbe aspettato.
Più che alla corrente dei romanzi di montagna, la trama insegue il concetto di equilibrio, tra la parte delle sensazioni e le parti dell’istinto. Se il libro tratta in superficie del rapporto tra l’uomo e il lupo, nel substrato narrativo il lupo scompare e resta il confronto tra l’uomo e la sua ombra primordiale.
Spesso infatti Max viene subito associato al lupo cecoslovacco con cui vive nella vita reale, che non è tuttavia il vero protagonista del binomio “lupo” ed “equilibrista”. “Certo, un uomo ambisce a essere lupo, ma deriva dalle scimmie” ha affermato in una precedente intervista a Qdpnews.it.
L’energia del romanzo starebbe secondo la critica proprio nell’incontro tra queste due parti, che non raggiunge mai un vero e proprio picco, ma tiene il lettore in una tensione costante: una scultura non finita, che continua a venire limata nell’ultimo paragrafo.
La sua editor Federica Merati, affiatata compagna di viaggio in questa pubblicazione, ha commentato: “Quando ho letto la prima volta il romanzo ho subito pensato fosse qualcosa di speciale. Fin dalle prime pagine si respirava l’amore che Max nutre per la montagna e per la vita intesa come percorso di ricerca della verità e dell’autenticità che alberga in ognuno di noi. Il nostro è stato un viaggio bellissimo, in cui abbiamo cercato di far risplendere non solo il potenziale della storia, ma anche ciò che poteva regalare a ciascun lettore”.
Circa 50 presentazioni in tutt’Italia, anche in contesti davvero importanti come Milano, Torino e Firenze, copie vendute in Sicilia e nelle regioni dove una piccola parte di Cison di Valmarino, o per lo meno una delle sue penne, è stata valorizzata.
Dopo il tour Max torna a casa, nei luoghi dove più oggi è quotidiano parlare del tema del rapporto tra uomo e natura: questa sera a Osigo di Fregona, presso l’associazione San Giorgio di Osigo, alle ore 20.45 Max parlerà di questi temi con Elena Casagrande, di La Chiave di Sophia. Il giorno dopo, sabato alla stessa ora, verrà ospitato Toio De Savorgnani, un’altra personalità fregonese che ha saputo sottolineare questo legame, collegando con la sua esperienza la Foresta del Cansiglio alle vette himalayane.
(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
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