Oltre 500 persone oggi pomeriggio, e altrettante ieri sera al Rosario, si sono strette nella sede del Comitato Festeggiamenti di Farrò, La Bella e Pedeguarda a Farrò di Follina, per dare l’ultimo saluto a Matteo De Luca, il 31enne deceduto a seguito di un incidente stradale a Soller di Cison di Valmareno.
“La gentilezza del suo sguardo, la smisurata disponibilità ad aiutare gli altri: Matteo era un ragazzo carismatico che sapeva ascoltare e che profumava di ottimismo. Ora il nostro viaggio continua ma senza di te, è stata una gioia conoscerti”: sono state queste le parole di Sonia Corbanese che, interpretando i sentimenti del comitato e degli amici, hanno descritto la breve vita di Matteo.
Un ragazzo dal cuore grande che ha vissuto una vita piena e intrisa di valori: “I praticanti non sono quelli che mettono i piedi in chiesa, ma quelli che frequentano il cuore e la coscienza che portano dentro di sé – ha detto il parroco don Maurizio Dassie durante l’omelia -. Matteo ha coltivato e alimentato l’amicizia, la bontà, la solidarietà e la genuinità che aveva radicato nel suo cuore. Ha preso il suo posto nella comunità donando vita con il suo modo di stare dentro essa.
Quando ti metti a servizio di altri come lui ha fatto, quando ti impegni per il bene comune, quando spendi un po’ della tua vita per il bene degli altri, Dio ti è accanto anche se tu non credi perché è la tua vita che conta, l’essere umani – continua -. La dignità e libertà di un uomo sta nel servizio: Matteo è passato nella vita esprimendo ciò che aveva dentro (valori, convinzioni, passioni e responsabilità) e lasciando una traccia che verrà seguita da qualcun altro. Tutto questo lo ha reso un giovane uomo saggio.
Volete ricordarlo? Non fategli messe, ma prendete il vostro posto nella vita e nella comunità con passione, umiltà, con il senso del bene comune, con la religiosità del servizio, assumendovi la responsabilità di dare futuro e speranza. Non lasciate che siano altri a prendere il vostro posto”.
E’ stata ricordata anche la passione di Matteo per la natura, la montagna e le scalate: “Alzate lo sguardo ogni tanto verso le nostre montagne sulle quali Matteo rampicava, e lui vi farà capire che la vita, la libertà, la responsabilità e l’amore si conquistano arrampicandosi e scalando la vita con passione – ha concluso il parroco -. Amate la vita per quello che è. Noi ringraziamo la mamma e il papà per averci dato Matteo”.
Sulle note di Wish You Were Here dei Pink Floyd, gli amici hanno alzato una rosa bianca salutando Matteo. Un grande e caloroso applauso ha poi accompagnato la bara, portata da alcuni amici e componenti del Comitato festeggiamenti – in cui Matteo era stato eletto da poco consigliere -, verso la sua ultima arrampicata.
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