C’è chi è un tradizionalista e chi molto innovativo, chi predilige le statuine grandi con il muschio e chi le illuminazioni a led, c’è chi realizza opere d’arte giganti e chi ama l’intimità del focolare domestico, non pochi decidono di proporre scelte artistiche molto originali.
Quel che conta è che la magia del Natale inizia a tutti gli effetti con il presepe, un simbolo che unisce le persone nel segno del Bimbo nato la notte di Natale di oltre 2000 anni fa.
La Sacra Famiglia, bue e asinello, pastori, pecorelle e Re Magi: questo è il presepe come vuole la tradizione. Un “rito” natalizio che ha la sua origine nella rappresentazione vivente di Greccio (Rieti) ideata nel Natale del 1223 da San Francesco d’Assisi.
Partendo da Greccio, il presepe divenne una tradizione popolare che si diffuse in tutta l’Italia, soprattutto in seguito all’invito che papa Paolo III rivolse ai fedeli attraverso il Concilio di Trento, per poi diventare un momento comunitario immancabile fino ad oggi, con Napoli “cuore pulsante” della creatività.
Anche nel Quartier del Piave e Vallata la tradizione del presepe è molto radicata e “si tinge” di tratti peculiari unici; basti pensare a quello realizzato dalla Pro loco di Col San Martino (nella foto di copertina) con le bottiglie di Prosecco Superiore Docg oppure a quelli molto apprezzati di Parè di Conegliano, Mura di Cison, Refrontolo, San Fior, Segusino e Valdobbiadene (per citarne soltanto alcuni).
Anche a Pederobba e Volpago del Montello gli appassionati di presepi potranno ammirare delle vere opere d’arte.
Il presepe in piazza Guarnier a Pederobba è stato allestito da Alessandro Meneghello, mentre le sagome sono state realizzate da Roberto Sartor, autore anche di quelle di Onigo, dipinte da Giancarlo Poloni, artista dell’Associazione Artistica Grecale di Volpago del Montello.
I volontari dell’Avis di Pederobba, invece, hanno realizzato il presepe davanti alle Opere Pie d’Onigo.
Sulla collina di fronte municipio, inoltre, gli Alpini di Onigo hanno allestito un presepe con le sagome realizzate negli anni dai ragazzi della scuola secondaria di primo grado del paese.
Suggestivo lo spettacolo del presepe illuminato di sera, capace di creare la tipica atmosfera natalizia e di stupire grandi e piccini.
Anche il Parco Europa di Onigo ha il suo presepe, che rappresenta la vera novità di questo 2023.
I presepi delle frazioni di Curogna e Levada sono opera di Enrico Menegazzo, Enrico Forner, Ezio Michielon, Livio Pasetti, Steven Rizzotto, Luciano Foggiato e Renato Pincin; le pittrici sono Arianna Fastro e Marianna Pincin.
Il presepe di Curogna è stato scelto per la copertina del calendario che ogni anno l’amministrazione comunale di Pederobba dona ai pederobbesi.
Dal 25 dicembre al 28 gennaio, la Chiesa parrocchiale di Venegazzù ospiterà la 35esima edizione del “Presepio di Venegazzù” a cura degli “Amici del Presepio di Venegazzù”.
In occasione degli 800 anni dal primo presepio realizzato da San Francesco, è stata allestita anche una scena che ricorda l’evento.
In contemporanea andrà in scena la 23esima rassegna “La Natività nell’Arte“.
“L’evento natalizio – si legge in una nota degli Amici del Presepio di Venegazzù – ha da sempre suscitato negli artisti il desiderio di rappresentarlo. Per la ventitreesima volta a Venegazzù viene proposta una rassegna d’arte in armonia con il clima che tutt’attorno ci avvolge e ci parla di ‘Nascita’. Dieci noti artisti hanno accolto l’invito di contribuire con le loro opere a rendere questo incontro con il ‘Mistero’ un momento di stupore e di dolcezza che ci possa accompagnare per tutto il periodo delle feste”.
Gli orari di visita sono i seguenti: giorni festivi, dalle ore 15 alle 18.30, giorni prefestivi, dalle ore 15 alle 17.30, giorni feriali dal 27 dicembre al 5 gennaio dalle ore 15 alle 17.30.
Il Circolo culturale di Conegliano ha organizzato la mostra “Ritrovare il presepe in noi”, aperta all’Oratorio di Santa Maria Assunta in piazza Cima, fino al prossimo 6 gennaio (in orario 10.30-12.30 e 16.30-18.30, ingresso libero).
Una mostra che riunisce le creazioni degli artigiani locali, che hanno reinterpretato la Natività secondo tecniche e materiali differenti, confermando quel gusto per l’arte presepiale che solo a partire dall’Ottocento è diventata una tradizione diffusa e consolidata in casa, in chiesa, all’aperto nei borghi e in città.
Un “percorso introspettivo” per una “riflessione sul significato del valore della vita e della pace”, tra Natività realizzate in ceramica e con tronchi di legno, con statue a grandezza naturale e scenari cosparsi di muschio, i colori del presepe africano, fino a uno scenario realizzato addirittura con i residuati bellici della Prima guerra mondiale.
Il tutto coronato da poesie di Alda Merini, Oriana Fallaci, Giuseppe Ungaretti, Pablo Neruda e Trilussa. “Le cose belle della vita sono persone che scaldano il cuore, sentimento, serenità e attimi di felicità”, il particolare augurio del Circolo culturale di Conegliano che si legge all’ingresso della mostra.
A Costa di Conegliano i ragazzi da qualche anno ormai portano avanti con dedizione e passione l’allestimento del presepe parrocchiale e, quest’anno, hanno pensato di riportare la Natività nel luogo delle origini.
“Gesù nasce in periferia”, ha detto papa Francesco, quindi Chiara, Giacomo, Maria Giulia, Niccolò, Alex e Riccardo, supportati da Piero, hanno ben interpretato il pensiero del pontefice.
Il presepe rimarrà aperto al pubblico (a ingresso libero) fino all’8 gennaio, tutti i giorni dalle 9 alle 18.30. Successivamente, dal 13 al 28 gennaio, resterà aperto tutti i weekend dalle 9 alle 18.30.
Nel suo presepio, la comunità di Santa Giustina di Vittorio Veneto rende omaggio al 60esimo anniversario della tragedia del Vajont, avvenuta il 9 ottobre 1963, che causò quasi 2 mila morti e devastazione infinita. Sullo sfondo della narrazione natalizia, si può notare una piccola ricostruzione della diga, che in alcuni momenti viene illuminata insieme alla Natività.
L’opera, realizzata da Matteo, Marco e Lorenzo Errante e da Pio Della Giustina – lo stesso che si occupa del presepio pasquale -, è stata allestita sul retro della canonica. Sarà visitabile dal 24 dicembre, tutti i giorni dalle 9 alle 19.
Il presepe di Codognè di quest’anno è ambientato a Venezia, sotto il ponte di Rialto.
Quest’anno gli organizzatori si sono concentrati nella realizzazione del ponte, quindi si sono recati a Venezia per prendere le misure di esso ad agosto, successivamente hanno iniziato a riprodurlo in scala.
La Natività si trova in un piccolo isolotto sguardo sotto il ponte.
Nel presepe presente anche una statua che tiene una corda, a cui è legata la zattera sulla quale è adagiata la Natività. Questa corda ha un significato simbolico, serve per tenere verso di sé Gesù lo stesso tempo per evitare che la corrente lo porti via. Il ponte è realizzato in legno, stuccato dove necessario, e dipinto.
L’edizione Natale 2023 del Presepio Artistico di Segusino è intitolata: “…e noi? …800 anni da quella volta” “800 anni da quella volta” sta a significare gli 800 anni dal primo Presepio realizzato da San Francesco, invece “E noi” è un omaggio ad una persona cara a noi presepisti, ed un richiamo ad una delle omelie più riflessive di questo caro amico, parroco missionario messicano ma di origini segusinesi, mancato poco tempo fa. Una omelia fatta proprio durante una celebrazione eucaristica natalizia di alcuni anni fa e probabilmente una delle omelie più brevi ma più riflessive che la comunità parrocchiale di Segusino abbia mai potuto ascoltare durante i suoi centenari anni di storia.
Il Presepio Artistico di Segusino, allestito come di consuetudine nella ex casa del Cappellano sarà aperto tutti i pomeriggi dalla notte di Natale fino al 4 febbraio 2024, e i giorni festivi anche al mattino, gli orari completi e tutte le informazioni si possono trovare sul sito internet www.presepiosegusino.it sui canali social Presepio Segusino, oppure telefonando al 334.3797867. Come di consueto l’entrata è libera. Ritorna a Segusino anche “Alla Scoperta dei Presepi e dei Borghi di Segusino” con vari presepi, allestimenti natalizi e borghi unici tutti da scoprire, unitamente ad una serie di eventi musicali da non perdere.
E voi, che “presepisti” siete? Raccontatecelo e inviateci i vostri presepi del cuore.
(Hanno collaborato Andrea Berton, Arianna Ceschin e Beatrice Zabotti. Foto: Renato Sandel, Pro loco Col San Martino, Terenzio Gambin, Comune di Pederobba, Amici del Presepio di Venegazzù, Presepisti Santa Giustina Vittorio Veneto, Valeria Facchin, Comune di Codognè).
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