Il Bosco delle Penne Mozze, oltre ad essere il memoriale dei Caduti alpini trevigiani e di tutte le sezioni Ana italiane – dopo il recente scoprimento delle ultime “foglie” sull’Albero del Ricordo -, lo è anche dei Paracadutisti, come testimonia la grande stele a loro dedicata che campeggia dal 1985 tra le altre 2.504 al Bosco.
Ed è anche per questo che dal 1985 la seconda domenica di settembre, subito dopo il raduno al Bosco degli Alpini, è da sempre dedicata ai Paracadutisti, tra i quali ci sono sempre stati anche molti Alpini, e questa sorta di “gemellaggio” si è potuto ancora rinnovare, sia pure con meno clamore rispetto a quello delle penne nere. Questione anche di numeri.
Domenica 12 settembre la cerimonia si è regolarmente svolta sia pure in forma ridotta, per le note restrizioni, ma sentita tra la cinquantina di partecipanti: d’altra parte la sezione Paracadutisti di Vittorio Veneto, che la organizza, porta il prestigioso nome di Alessandro Tandura, Medaglia d’Oro al Valor Militare, vittoriese tenente degli Arditi e primo paracadutista militare al mondo a essere impegnato in azione dietro le linee nemiche in azione di guerra nel 1918.
Come sempre c’è stato il consueto alzabandiera, la deposizione dell’omaggio floreale alla base del monumento, la lettura della preghiera del paracadutista nonché il qualificato intervento del colonnello Lorenzo Cadeddu, ricercatore ormai affermato in materia di storia militare.
Hanno partecipato anche alcuni presidenti delle sezioni limitrofe (sono 30 nel Nordest) con i relativi Labari.
Il tutto è stato condotto dal presidente della sezione di Vittorio Veneto Luigi Lot, che ha coordinato la formale cerimonia nella quale oltre a Cadeddu ha portato il saluto anche Gabriele Prodomo, segretario della consulta delle associazioni Combattentistiche e d’Arma di Vittorio Veneto che ha illustrato nell’occasione le attività della consulta in fase di svolgimento, e che culmineranno con le cerimonie al Milite ignoto del prossimo 4 novembre.
(Foto: ANPd’I Vittorio Veneto).
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