Rilascio di certificati anagrafici e di stato civile, di carte d’identità elettroniche, di passaporti, di codici fiscali per i neonati. Sono una parte dei servizi a cui gli abitanti dei piccoli Comuni, quelli sotto i 15 mila abitanti, potranno accedere negli uffici postali grazie al progetto Polis.
Il progetto ideato da Poste Italiane è stato presentato nella mattinata di oggi lunedì al centro congressi “La Nuvola” di Roma alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni, del Segretario di Stato della Santa Sede Cardinale Pietro Parolin, di numerosi esponenti del Governo e delle istituzioni. A fare gli onori di casa sono stati la presidente di Poste Italiane Maria Bianca Farina e l’amministratore delegato Matteo Del Fante.
Più di 4 mila i sindaci presenti oggi a Roma
Numerosa anche la partecipazione dei primi cittadini dei Comuni sotto i 15 mila abitanti: erano più di 4 mila nella mattinata di oggi. In Italia i piccoli Comuni rappresentano la grande maggioranza dei centri abitati. Numerosi i primi cittadini arrivati dalla provincia di Treviso a rappresentanza, tra gli altri, dei Comuni di Cappella Maggiore, Farra di Soligo, Colle Umberto, Gaiarine, Ponte di Piave, Cison di Valmarino, Spresiano e Maser.
Le parole di Sergio Mattarella e di Giorgia Meloni
Oltre al capo dello Stato Mattarella e al premier Meloni erano presenti anche il presidente del Senato Ignazio La Russa e il Guardasigilli, il trevigiano Carlo Nordio.
“L’ufficio postale rappresenta, al pari del municipio e del medico di base, l’identità dei nostri Comuni – ha sottolineato Mattarella -. Il progetto Polis intende offrire ai cittadini di grande parte del Paese la possibilità di utilizzare servizi che rischiavano di essere impossibili se non percorrendo lunghe distanze”.
Secondo Meloni, Poste Italiane rappresenta un’azienda strategica per l’evoluzione del Paese: “Quello presentato oggi è un modello di evoluzione e inclusione sociale per l’Europa, perché possiamo essere ancora un modello”.
I costi del progetto Polis
Il costo complessivo del progetto Polis ammonta a un miliardo e 200 mila euro. Ottocento milioni arriveranno dai fondi del Pnrr, i restanti 400 da Poste Italiane. Grazie a questo verrà dato un nuovo volto ai 7 mila Uffici postali dei piccoli centri per renderli più accoglienti e trasformarli in Sportello Unico digitale di prossimità attivo 24 ore su 24. Polis è il primo progetto nazionale a essere finanziato con i fondi del Pnrr.
“Con Polis vogliamo continuare ad offrire sostegno all’Italia accompagnandone la trasformazione – ha detto la presidente di Poste Italiane, Farina –; nessuno conosce e vive il Paese come noi di Poste Italiane, forti dell’esperienza accumulata nella nostra storia secolare e della fiducia per il futuro”.
Gli sportelli interessati dal progetto Polis in Veneto
In Veneto sono 500 gli sportelli che grazie al progetto Polis verranno totalmente restaurati e ammodernati. All’interno verranno installati gli innovativi totem che permetteranno ai cittadini di accedere a numerosi servizi. Gli uffici postali interessati sono 59 in provincia di Belluno, 91 a Padova, 83 a Treviso, 48 a Rovigo, 30 a Venezia, 84 a Verona e 105 a Vicenza.
Il rifacimento degli uffici postali
Gli uffici postali dei piccoli Comuni verranno totalmente rifatti, rendendoli ad impatto quasi zero grazie all’installazione dei pannelli fotovoltaici. Un occhio di riguardo anche per la mobilità elettrica grazie all’installazione di centraline di ricarica per le auto all’esterno degli uffici. All’interno invece gli spazi saranno accoglienti, luminosi e con un occhio di riguardo per le persone con disabilità.
Il commento di alcuni sindaci della Marca presenti a Roma
Soddisfatti del progetto i sindaci della Marca presenti alla Nuvola: “E’ sicuramente un’opportunità per i nostri Comuni”, “ci permette di ampliare i servizi che diamo ai cittadini”, “alcuni Comuni stanno soffrendo per la mancanza di personale e questo ci può aiutare” sono alcuni dei commenti dei primi cittadini trevigiani. Il sindaco di Colle Umberto Sebastiano Coletti auspica una buona sostenibilità del progetto negli anni futuri. La collega di Cappella Maggiore Mariarosa Barazza ha detto: “Sappiamo quanto sia necessario eliminare le disuguaglianze territoriali tra piccoli e grandi centri perché tutti i cittadini abbiano le stesse opportunità. Speriamo che quanto prospettato si concretizzi, e rapidamente, con il coinvolgimento attivo dei nostri Comuni”.
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