A poco più di 24 ore dai tragici fatti che hanno portato alla morte di Alessandro Sartor (nella foto), Tovena non si dà pace. Per tutti era il “figlio che avresti voluto avere”. Gentile, sempre disponibile, mai una parola di troppo, mai uno screzio. Dal lavoro come operaio, alla vita sociale, aver a che fare con “Ale” era un piacere per tutti.
“Era una persona speciale, sempre disponibile, sempre pronto a dare una mano – esordisce il presidente della Pro Loco di Tovena, Lino Gazzarin, che poi prosegue – Le coreografie sul San Boldo per il passaggio del Giro d’Italia erano sue, ha avuto solo la sfortuna di essere al momento sbagliato nel posto sbagliato”.
In passato Alessandro Sartor era stato presidente dell’associazione. Alessandro Da Re detto “Bomba”, uno dei primi a soccorrerlo non si dà pace: “Ho cercato di rianimarlo ma non c’è stato nulla da fare: ho perso una persona speciale, un amico”.
È il sindaco neo eletto Cristina Da Soller ad esprimere tutto il cordoglio della comunità: “Ieri ho perso un amico a cui volevo bene. Mi spiace che il nome di Alessandro sia stato associato alla rissa, un contesto che assolutamente non gli appartiene. A Tovena tutti aspettavano il Giro d’Italia, lo desideravano, non vedevano l’ora che arrivasse il momento. È stata una festa attesa da anni, che ieri, dopo la notizia della morte di Alessandro, nessuno desiderava più festeggiare”.
(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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