“Uomini ragno” in azione sul San Boldo: cantiere ad alta quota contro il rischio di caduta massi

Continuano i lavori di messa in sicurezza della strada provinciale 635 (del Passo San Boldo), nel territorio comunale di Cison di Valmarino.

Un intervento concepito per prevenire il rischio di caduta massi, grazie a coloro che sono stati ribattezzati come “uomini ragno”, ovvero i rocciatori della ditta Alta Quota di Cavalese (Trento), che hanno individuato delle fessure che rilasciano sassi in caduta libera.

L’intervento è finanziato dal Ministero e con fondi della Provincia di Treviso, che coprono anche il cantiere da poco concluso sulla strada provinciale 4, sempre nel territorio comunale cisonese, per un valore complessivo di 745.860 euro.

Il tutto consente di mitigare il rischio di caduta massi, nel tratto dal km 18+000 al km 21+000, grazie alla posa di barriere paramassi ad alta energia e al lavoro di tecnici specializzati, in un contesto paesaggistico particolarmente delicato e impervio. 

Nello specifico, l’area di intervento si trova 100 metri sopra la strada provinciale, motivo per cui i professionisti della ditta Alta Quota sono costretti a muoversi sulla parete rocciosa esclusivamente tramite l’utilizzo di corde fisse.

Il trasporto del materiale in quota è avvenuto con l’ausilio di un elicottero e il successivo stoccaggio in piazzole temporanee, mentre tutte le lavorazioni (perforazioni degli ancoraggi e iniezioni degli stessi, disgaggi e consolidamenti di volumi instabili incombenti sul cantiere), avvengono con movimentazione manuale dei macchinari lungo il fronte sub-verticale, grazie a questi operatori su fune specializzati.

Il rischio di caduta di materiale roccioso e il maltempo dell’ultimo periodo hanno costretto alla pubblicazione di un’ordinanza di sospensione totale della circolazione nella strada sottostante fino a venerdì 11 ottobre (la chiusura al traffico è fissata dal lunedì al venerdì, escludendo il sabato e la domenica), nella fascia oraria compresa dalle 8 alle 18, fino al termine delle opere. La chiusura è segnalata dall’apposita segnaletica.

“Le modifiche temporanee al traffico nelle aree di cantiere possono rappresentare dei piccoli disagi, ma purtroppo l’emergenza maltempo che si è abbattuta negli scorsi giorni ha fatto inevitabilmente slittare di qualche giorno la riapertura – ha dichiarato il presidente della provincia di Treviso Stefano Marcon -. Voglio però evidenziare come si tratti di un intervento particolarmente delicato: la squadra del Settore Viabilità della Provincia e la ditta esecutrice stanno svolgendo un lavoro incredibile, i tecnici rocciatori operano a un’elevata altezza dal suolo e stanno procedendo spediti”.

“La priorità per noi è sempre la stessa – ha concluso -, ovvero la tutela dei cittadini e dell’incolumità pubblica. A tal proposito, invito tutti alla massima prudenza, a non avvicinarsi e a rispettare la segnaletica che preclude l’accesso all’area del cantiere. Grazie a quest’opera, riusciremo a riqualificare un’altra zona ad alto rischio caduta massi, consentendo alla comunità, a guidatori, ciclisti, pedoni e turisti di spostarsi con maggiore sicurezza”.

(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: Provincia di Treviso)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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