Codognè, abbattuto il ponte sul torrente Ghebo: proseguono i lavori per il rifacimento della struttura


Abbattuto il ponte sul canale Ghebo a Codognè. Entro la giornata odierna l’alveo del canale sarà ripulito, così potranno iniziare le opere di fondazione del nuovo ponte.

Con l’abbattimento del ponte e la pulizia dell’alveo è stato risolto il problema idraulico. I lavori per il ripristino della viabilità, al momento, stanno procedendo senza intoppi.

Stando a quanto riferito dal Consorzio di Bonifica Piave, i lavori occuperanno ancora un mese e mezzo nella speranza che il meteo non rallenti il programma.

“Finalmente il ponte vecchio è stato demolito, – afferma il sindaco Lisa Tommasella – ci vorranno alcuni giorni per smaltire il materiale. Oggi ci saranno ulteriori prove di staticità”.

Confido inoltre che a breve possa essere posizionato il prefabbricato del nuovo ponte – prosegue il primo cittadino – Così poi ci saranno i tempi necessari per il consolidamento e l’apertura, il prima possibile, di un senso unico alternato per facilitare la viabilità“.

Parliamo di un intervento che rientra nell’ambito delle risorse che si sono rese disponibili a seguito dell’emergenza determinata dalla tempesta Vaia dell’ottobre 2018 a seguito della quale la Regione del Veneto ha finanziato un ampio programma di interventi di mitigazione del rischio idraulico in tutto il territorio regionale.

A fine 2019 il Consorzio ha proposto questo importante progetto che riduce il rischio idraulico in prossimità dei centri urbani di San Fior e Codognè, recentemente interessati da fenomeni alluvionali provocati dalle piene brevi ma intense del torrente Codolo-Ghebo, affluente in sinistra idraulica del fiume Monticano.

Tali problematiche idrauliche che interessano il torrente sono da tempo segnalate anche nel Piano generale di bonifica e tutela del territorio redatto dal Consorzio di Bonifica Piave oltre che ben note ai cittadini dell’area spesso in apprensione durante l’evoluzione dei fenomeni meteorici intensi.

Stanno proseguendo inoltre anche gli altri due progetti collegati a tutta la messa in sicurezza del “Bacino del Codolo”: la realizzazione di una cassa d’espansione poco a nord della linea ferroviaria Venezia-Udine, a San Fior di Sotto in fregio a via Santo Stefano, di capacità di circa 70 mila m³, in grado di ridurre la portata massima di piena del Codolo nel tratto di valle e fino alla confluenza con il Monticano e di una seconda cassa d’espansione, di dimensioni minori, nella parte alta del territorio comunale sanfiorese con una capienza di 20.000 mc, con finalità di riduzione delle portate generale dagli apporti meteorici di origine temporalesca nella rete urbana di San Fior di Sopra.

(Foto: Consorzio di Bonifica Piave).
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