Codognè in lutto per la scomparsa di Csaba Gombos, lo storico medico-pilota stroncato da un malore: tra i suoi ex pazienti anche Zaia

Codognè in lutto per la scomparsa improvvisa dello storico medico-pilota Csaba Gombos (nella foto).

Si è spento a 86 anni colto da un infarto che lo ha colpito verso mezzogiorno di ieri, lunedì 12 aprile, mentre si trovava in piazza Europa. A nulla sono serviti i soccorsi, arrivati sul posto poco dopo.

La notizia ha iniziato a circolare fra la popolazione di Codognè ed è stata una miscela di dolore e di commozione per le tante persone che nel corso degli anni avevano intrecciato con Gombos legami professionali e di amicizia.

Dopo 35 anni di onorata professione medica sul territorio, per moltissime famiglie era stato una figura di riferimento che aveva curato disturbi e malattie e seguito intere generazioni di codognesi, con estrema professionalità, tra i suoi pazienti anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.

La storia di Csaba Gombos è particolare: era poco più che ventenne quando nel 1956 scappò dall’Ungheria dopo l’invasione dell’Urss. Fuggito a piedi, attraversando l’Austria, riuscì ad arrivare a Padova, dove fu accolto nella Casa dello Studente.

Completati gli studi in medicina all’Università di Padova, nel 1973 arrivò a Codognè per una sostituzione per un paio di mesi come medico e, dopo essere tornato a Padova, in autunno fu richiamato dal Comune che gli diede alloggio in un appartamento sopra il municipio.

Conosciuta la donna della sua vita, la moglie Donata, Gombos si stabilì definitivamente a Codognè.

Medico ma, come detto, anche pilota: il primo brevetto lo prese all’età di 14 anni, a fine anni ’70 divenne pilota a motore all’Aeroclub di Treviso, per poi ottenere quello dell’aliante.

Dal 1983 ha continuato a volare con il suo H36 conservato a Campodipietra, che recentemente aveva anche “tirato a lucido” per riprendere a volare.

Anche il sindaco di Codognè Lisa Tommasella ha voluto ricordare la figura del dottor Gombos: “Una notizia quella della sua morte che è stata un fulmine a ciel sereno – afferma il primo cittadino – lui era una figura storica del nostro paese, oltre che una persona piacevolissima con cui parlare e da ascoltare, raccontava spesso anneddoti della sua Ungheria. La sua è stata una vita la sua ricca di colpi di scena. Amava volare, era la sua passione più grande”.


(Foto: Facebook).
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