Codognè, la lettera di Catiuscia al conduttore di Quarta Repubblica Nicola Porro: “Non sappiamo più come salvare il nostro locale”

Ci sono categorie che, da un anno esatto, si sono ritrovate gravemente danneggiate e assecondate dai piani alti. Tra queste troviamo il settore dell’intrattenimento serale e notturno che, causa Covid, si è ritrovata spalle al muro con un futuro più incerto che mai.

Catiuscia Cappellotto, di Codognè, da anni immersa tra queste categorie, titolare di un noto locale da ballo del territorio ha voluto fare appello al famoso giornalista Nicola Porro, nonchè vicedirettore de il Giornale, conduttore di Quarta Repubblica su Rete 4 e di Matrix su Canale 5, inviandogli una lettera, alla fine pubblicata da quest’ultimo.

“Noi siamo fermi dal 23 febbraio 2020 – afferma Catiuscia – Capite benissimo che la nostra categoria si è trovata totalmente oscurata e messa in disparte dal Governo. Non abbiamo alcuna garanzia e rischiamo di fallire se non si cambia qualcosa“.

“E’ una situazione surreale – conclude – spero che qualcosa possa cambiare. Ormai non sappiamo più dove sbattere la testa”.

Ecco in seguito la lettera di Catiuscia inviata e poi pubblicata da Nicola Porro:

Buongiorno Nicola, ti prego parla nella tua trasmissione e nei canali social di noi imprenditori della notte, titolari di balere discoteche e locali notturni. Prima che ci ammazziamo tutti!

Stavamo aspettando il ristoro per la nostra categoria, ma è caduto il governo e tutto è slittato. Sono passati due mesi da allora ma noi, giorno per giorno, aspettiamo un contributo che ci dia la possibilità di andare avanti. Gestisco con i miei genitori una balera dove si balla il liscio e altro che proprio quest’anno compiva 60 anni di attività. Non potremmo nemmeno festeggiare l’anniversario con i nostri affezionati clienti che tutti i giorni scrivono e telefonano per darci coraggio.

Una cosa grave è che io, collaboratrice famigliare a busta paga 0 ho percepito due volte i 600 euro a marzo e da allora più niente. Mio padre paga i miei contributi ma non posso essere in cassa integrazione e nemmeno percepire il reddito di emergenza o altro. Abbiamo mutui che non vengono bloccati. L’Enel invia fatture da 2000 euro mensili e ho il locale chiuso. Non so più come salvare l’azienda. Ti prego fa qualcosa per noi! Grazie mille.

(Foto: web).
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