Codognè, quando la posta si consegnava in bicicletta: i trent’anni di lavoro di “Bepi el Postin”

Chissà quante migliaia di lettere e cartoline raccomandate ha consegnato dal 1 ottobre 1963 al 1 novembre 1993 “Bepi el Postin”: Giuseppe De Conti, di Codognè, ha iniziato come sostituto portalettere a Conegliano e Santa Lucia del Piave e poi, una volta che il postino titolare è andato in pensione, ha preso definitivamente il suo posto il primo ottobre 1963.

“Erano tempi in cui tutti si conoscevano, consegnavamo la posta con una bicicletta – spiega Giuseppe (intervista) – quando pioveva ci mettevamo una specie di tela cerata, un poncho che ci copriva tutti, compresa ovviamente la sacca delle lettere.

“Eravamo due postini a Codognè, due a Cimetta. Al mattino alle 7 arrivava la corriera con i sacchi che rovesciavamo sul grande tavolo in ufficio e poi si smistava in base alle vie di competenza.

“Verso le 9.30 iniziava il giro della consegna. Finito il primo giro tornavamo alle 15. Non era molta la posta del pomeriggio e a volte si lasciava per il giorno dopo.

“Mi piaceva il lavoro all’aperto, il contatto con la gente – confessa De Conti – Gli anziani mi consegnavano i libretti delle pensioni e gliela ritiravo io. Mi trovavo a volte con venti, trenta libretti e una responsabilità enorme con tutti quei soldi da consegnare. La gente si fidava di me e mi regalava chi un salame, una bottiglia di vino, uova, formaggio, dolci. Io volevo bene a loro e loro volevano bene a me, come una famiglia”.

Bepi racconta inoltre di non essere mai stato morso da un cane: “Se si avvicinava un cane, alcuni miei colleghi gli davano una pedata, io invece li trattavo bene”.

Maria è la moglie di Bepi dal 17 giugno 1972, e in paese la chiamano “la moglie di Bepi el Postin”: “Sono tante le persone che manifestano simpatia nei confronti di mio marito – afferma soddisfatta Maria – Durante questi trent’anni sono state tante le espressioni di solidarietà, amicizia e affetto”.

Bepi scherza infine dicendo di farsi chiamare Giuseppe solo di domenica, quel Giuseppe laureato in “lettere”.

(Fonte e foto: Pio dal Cin © Qdpnews.it).
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