I giovani del centro diurno di Codognè portano “Coccopilù” nella scuola materna: è la loro storia che parla di amicizia, coraggio e inclusione

Dal lavoro sinergico dei giovani frequentanti, degli operatori e degli educatori del Centro diurno di Codognè, è nato un progetto che ha affrontato i numerosi cambiamenti, soprattutto in termini relazionali, organizzativi e laboratoriali, avvenuti nelle attività del Centro, nel periodo post lockdown.

Le persone inserite al Centro diurno, nel rispetto delle regole del distanziamento hanno dovuto vivere la loro quotidianità divisi in gruppi distinti, senza possibilità di condividere spazi o di poter scambiare un abbraccio, potendosi salutare solo attraverso un vetro.

In questo contesto e stato ideato un progetto di “narrazione collettiva” che ha dato vita a Coccopilù”, racconto che parla di valori universali come amicizia, coraggio, perdono.

Nei giorni scorsi i ventidue ospiti del Centro hanno letto e animato la storia di Coccopilù nel corso di un incontro con i bambini della scuola dell’infanzia di San Fior.

L’incontro è stato entusiasmante e coinvolgente, molto positivo per i bambini, tanto che le educatrici hanno deciso di utilizzare la storia e il personaggio di Coccopilù come “tema conduttore” delle attività della scuola per l’anno scolastico 2022/2023.

La scelta di condividere la lettura e la messa in scena del racconto creato da loro aveva come obiettivo principale l’inclusione. È stata un’occasione di incontro tra i bambini e i giovani utenti del Centro diurno, per valorizzare, in modo adulto, il frutto del loro lavoro, donando loro la consapevolezza di aver creato qualcosa di bello e di utile.

(Fonte e foto: Ulss 2 Marca Trevigiana).
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