Torna “Acqua per te”, il fondo istituito da Piave Servizi per andare in soccorso ai propri utenti del servizio idrico che a causa di perdite occulte nei propri impianti domestici si trovino di fronte a bollette sproporzionate rispetto ai reali consumi. Nel 2023, la società ha gestito più di mille domande, permettendo ai richiedenti di ammortizzare le spese con un abbuono, utile anche per fronteggiare eventuali costi di riparazione.
La manutenzione degli impianti privati è la regola numero uno per evitare spiacevoli sorprese, come ricorda il presidente di Piave Servizi, Alessandro Bonet: “L’utente che non controlla periodicamente il proprio contatore, spesso unico segnale di un possibile guasto o malfunzionamento della propria rete, non solo rischia di trovarsi addebitato un valore in bolletta esagerato, ma inconsapevolmente aumenta gli sprechi”.
Per aderire al fondo la quota annua, Iva esclusa, è di 6 euro per l’uso domestico, 10 euro per gli usi non domestici e 16 euro per gli usi antincendio. L’importo viene addebitato nella prima bolletta utile successiva all’adesione.
Al 30 novembre 2023 le utenze iscritte al Fondo sono 33.712, circa il 24 per cento di quelle totali. “Il consiglio è quello di approfittarne – fa sapere il presidente Bonet – In cambio di una quota annuale davvero minima, meno di un caffè al mese per l’uso domestico, si potrà accedere ad un abbuono sui maggiori consumi d’acqua rilevati a seguito di una perdita occulta nell’impianto privato, che spesso superano le migliaia se non le decine di migliaia di euro, perché l’abbuono riguarda anche i maggiori consumi addebitati per il servizio di fognatura e per il servizio di depurazione”.
La perdita nell’impianto privato dell’utente, per essere riconosciuta come occulta, deve avere alcune caratteristiche, ovvero verificarsi a valle del contatore, in una parte della rete interna non in vista e non rilevabile esternamente in modo diretto e palese; non essere riconducibile ad imperizia o negligenza o al mancato rispetto degli obblighi derivanti dal rapporto di fornitura; e non deve essere riconducibile alla rottura e/o cattivo funzionamento di apparecchiature varie (impianti a vista e strutture ispezionabili, valvole di troppo pieno e galleggianti facilmente visibili, rubinetti, ad esempio).
Per aderire al fondo gli utenti dovranno accedere alla pagina “Pratiche Acquedotto” del sito www.piaveservizi.eu e scaricare l’apposito modulo.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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