Colle Umberto, arrestato 25enne: i carabinieri trovano in casa marijuana e cocaina. Denunciati sei ventenni

Un arresto in flagranza di reato, diverse denunce per detenzione e spaccio di marijuana e cocaina. I carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Sacile nelle operazioni volte a contrastare il fenomeno dell’uso di sostanze stupefacenti hanno disarticolato  una organizzazione dedita al traffico illegale di droga.

L’operazione denominata “Terra di confine” ha preso il via da un controllo effettuato nel mese di maggio 2019 nei confronti di alcuni studenti minorenni dell’istituto professionale Ipsia di Sacile, due 15enni ai quali furono sequestrati circa 15 grammi di marijuana, materiali per il confezionamento e bilancini di precisione, 300 euro in contanti ritenuti provento di illecita attività.

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Quindi, i carabinieri della Compagnia di Sacile avviavano articolate indagini, e nell’arco di alcuni mesi hanno accertato sicure responsabilità nei confronti di 8 giovani a vario titolo ritenuti responsabili di concorso in cessione illecita di sostanze stupefacenti anche in ambito scolastico e in favore di minorenni in Provincia di Treviso e Pordenone.

I servizi di osservazione, controllo e pedinamento non hanno subito battute di arresto nemmeno nel marzo 2020 contestualmente al diffondersi della pandemia da Covid-19 che ha indotto gli spacciatori ad essere più accorti nei loro spostamenti e ad aumentare i prezzi delle sostanze sul mercato comunque mai fermatosi.

Dato significativo emerso è che la richiesta di marijuana era comunque elevata al punto che il prezzo al grammo veniva stabilito in 15 euro contro i 10 euro richiesti per l’eroina (solitamente meno economica).

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Il culmine con il decreto  di perquisizione personale e domiciliare, eseguito a fine maggio 2020 dai carabinieri del Comando Provinciale di Pordenone e in particolare della Compagnia di Sacile, coadiuvati dai colleghi delle compagnie di Vittorio Veneto, Conegliano e Montebelluna, con l’ausilio del Nucleo Carabinieri Cinofili di Torreglia (Pd) impiegando due cani antidroga Cir e Kevin.

E’ così che è finito nella rete Marco Parlascino, 25enne di Colle Umberto, operaio, con segnalazioni di polizia, arrestato in flagranza di reato: nella sua abitazione sono stati rinvenuti oltre 5,2 kg di marijuana e 2 gr. di cocaina. L’ingente quantitativo di stupefacenti era suddiviso in sacchi occultati in diversi locali dell’abitazione (camera da letto, cucina e deposito attrezzi) accuratamente confezionati in involucri di plastica sottovuoto con duplice strato di nylon a formare intercapedine profumata per fuorviare eventuali controlli con cani antidroga.

Trovate anche  numerose bilance di precisione e materiali per il confezionamento (buste trasparenti sottovuoto, buste in cellophane con chiusura autoadesiva, vasetti in vetro) tutto posto a sequestro unitamente a telefoni cellulari, sim card e tablet.

Il quantitativo di marijuana sequestrato del valore di circa 30.000 euro, rivenduta al dettaglio al prezzo medio tra 6,50 e 7,50 euro al grammo, avrebbe consentito un guadagno di circa 10.000 euro. Si stima che nel corso delle indagini il sodalizio abbia venduto circa 35/40 chilogrammi di marijuana con profitti medi di circa 20.000 euro al mese e che i traffici si siano in parte interrotti come emerso dalle intercettazioni a causa della pandemia.

Il 25enne di Colle Umberto di fatto gestiva una vera e propria organizzazione consolidata e gerarchicamente ben strutturata, avvalendosi di 4 fuochi o 4 punti di fiducia (come da lui stesso denominati) i cosiddetti “cavalli” individuati dagli investigatori in giovani di Caneva, Montebelluna, Revine Lago e San Vendemiano i quali, coordinati dal giovane finito in manette, smerciavano marijuana e all’occorrenza anche di altre sostanze.

All’esito delle perquisizioni eseguite a carico degli altri indagati, V.R. 18enne di Montebelluna con precedenti di polizia veniva trovato in possesso di oltre 30 grammi di marijuana, bilancini di precisione e materiali per il confezionamento delle dosi, a riscontro del suo coinvolgimento nell’attività illecita unitamente a R.L. 20enne di Caneva (Pn), B.M 20enne di Sarmede, T.G. 20enne di Revine Lago, K.O. 18enne di Susegana,  P.E. una 22enne di San Vendemiano e D.S.S. 19enne di Conegliano.

La posizione dei giovani, tutti privi di stabile occupazione, alcuni di loro appartenenti a famiglie benestanti, è tuttora al vaglio dell’Autorità giudiziaria di Treviso, con probabile richiesta di rinvio a giudizio poiché ritenuti responsabili di cessione illecita di marijuana continuata in favore di giovani residenti in località della provincia di Treviso e Pordenone.

Marco Parlascino difeso dall’avvocato Michielan del foro di Treviso, tuttora in carcere è in attesa dell’accoglimento di misura meno afflittiva con richiesta di patteggiamento formulata dal suo legale.

Sull’operazione è arrivato anche il plauso del sindaco di Colle Umberto Sebastiano Coletti: “Un plauso alle forze dell’ordine. Era da tempo che lavoravano. Comunque c’è una certa preoccupazione per quanto è emerso. La prevenzione a questo punto diventa fondamentale”.

(Fonte: Redazione Qdpnews.it)
(Foto: Compagnia Carabinieri Sacile).
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