“La porta tagliafuoco non avrebbe impedito la morte di Emilio e Antonia, perché a spingere il fumo verso l’abitazione fu l’apertura del basculante”.
Questa la conclusione della perizia tecnica disposta dal tribunale di Treviso sull’incendio che la notte del 16 marzo 2016 a Colle Umberto costò la vita ai coniugi Alpago, rispettivamente di 81 e 74 anni.
Per quel rogo e la morte dei due anziani sono imputati il figlio della coppia Gianni Alpago e i fratelli Giovanni e Pietro Dotta, soci dell’Immobiliare “Da Vinci”, proprietaria e costruttrice dell’abitazione di via dei Cinti, accusati di omicidio colposo.
Per il 49enne, difeso dagli avvocati Christian Fornasier e Sabrina Dei Rossi, l’accusa è di essere corso in garage lasciando aperta la porta sulle scale che conducevano all’appartamento, di essere uscito dal portoncino d’ingresso senza avvertire i genitori e di aver aperto il basculante del garage nel tentativo di salvare la sua auto, alimentando così le fiamme e il fumo che era salito nell’appartamento soffocando i genitori.
Ai soci dell’Immobiliare, difesi dagli avvocati Barbara Camerin, Silvia Biscaro e Maristella Mazzoni, la procura contesta invece di non avere rispettato le normative installando tra l’appartamento e il garage una semplice porta di legno e non una tagliafuoco con anima in acciaio e chiusura automatica.
Il risultato della perizia è stato presentato in aula oggi venerdì al giudice Christian Vettoruzzo dal consulente ingegner Riccardo Bonaventura che ha spiegato come, secondo la sua ricostruzione della dinamica del rogo, la porta di legno che collegava il garage con l’abitazione non avrebbe avuto un ruolo determinante.
Secondo il consulente, il figlio non avrebbe chiuso la porta perché questa si era bloccata a causa dell’incendio. Ma in quel momento nel garage le fiamme erano ancora contenute e la temperatura elevatissima.
E’ stato invece quando il figlio ha aperto il basculante che si è innescato l’incendio vero e proprio, e quell’apertura ha agito con “effetto camino” per il fumo che si è riversato lungo le scale e nell’appartamento.
Il giudice ha aggiornato il dibattimento al prossimo gennaio.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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