Colle Umberto, dibattito acceso in consiglio su 500 mila euro di rimborsi di Piave servizi, l’amministrazione: “Tutto regolare”

Dibattito acceso nell’ultimo consiglio comunale per l’interrogazione a risposta scritta presentata dal capogruppo de “Il futuro comune” Ivano Piccin sul destino di circa 500 mila euro che il Comune avrebbe dovuto avere come quote annuali di rimborso dalla società Piave.

Piccin, in base ad una deliberazione dell’ambito Territoriale ottimale “Veneto orientale” secondo cui la Piave servizi è tenuta a rimborsare al comune di Colle Umberto per il periodo 2008-2037 le quote annuali dei mutui pregressi e di ristoro, ha chiesto delucidazioni al sindaco Sebastiano Coletti: “In quali voci dei bilanci tali rimborsi sono recepiti, e se a tutt’oggi ci sono sospesi con Piave Servizi, nonché come si sia attivato il comune per incassare i rimborsi spettanti”.

Le risposte non sono state soddisfacenti, tant’è che il gruppo di opposizione sta valutando altre iniziative: “Stiamo raccogliendo materiale per il momento. Dopo analizzeremo il da farsi”, ha commentato Piccin. 

Il sindaco Sebastiano Coletti ha fatto presente, con risposta scritta, come, al di là delle motivazioni dell’accaduto, nel Conto del Bilancio 2018, è iscritto un Residuo attivo al Titolo “Entrate extratributarie – voce Rimborsi e altre entrate correnti” per un importo pari a 489.291,68 euro di cui 470.115,50 nei confronti della Piave Servizi.

 “Tale valore – spiega l’assessore al bilancio Egidio Amadio – corrisponde a quanto comunicato dalla stessa Piave Servizi nel febbraio scorso quale debito riconosciuto nei confronti del Comune di Colle Umberto. Quindi da una parte l’amministrazione ha sempre potuto disporre nei bilanci delle relative entrate extratributarie ai fini degli impegni di spesa deliberati. Dall’altra c’è una minor disponibilità di cassa. Ma per la positiva situazione finanziaria di tutto il periodo 2014-18 l’amministrazione ha potuto dar corso al pagamento di tutti gli impegni assunti con la cassa disponibile”. 

Per questo secondo l’amministrazione non sarebbe corretto dedurre che l’amministrazione avrebbe potuto disporre maggiori spese in servizi ai cittadini. “L’unica variazione in tal caso – commenta Amadio – sarebbe stata una maggior disponibilità di cassa e l’amministrazione è impegnata a dar corso alla escussione del credito nel più breve tempo possibile, compatibilmente con le attività necessarie allo scopo”.

(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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