“Venerdì 28 corrente (1938 ndr), Annuale della Marcia su Roma, avrà luogo, alle ore 14.30, l’inaugurazione della Caserma dei Carabinieri Reali “Antonio Bonsignore” di Conegliano. Il Presidente della Provincia di Treviso si onora di invitarVi alla cerimonia”. È quanto si legge nell’invito ufficiale spedito per l’inaugurazione della caserma, oggi sede della compagnia Carabinieri e della stazione dell’Arma di Conegliano.
La presenza dei Carabinieri a Conegliano risale al 1866, quando le truppe Italiane entrarono in città a seguito dell’annessione del Veneto all’Italia durante la terza guerra d’Indipendenza.
Prima dell’inaugurazione dell’attuale, la caserma dei Carabinieri della Città del Cima si trovava in Borgo Madonna, ma a causa delle condizioni precarie dal punto di vista igienico l’amministrazione provinciale di Treviso e il Comune di Conegliano giunsero alla decisione di realizzarne una nuova.
Secondo le ricerche del Luogotenente in congedo Claudio Malagola, “nella caserma di Borgo Madonna era infatti necessaria la realizzazione di un nuovo alloggio per un sottoufficiale ammogliato. Secondo le indicazioni fornite dall’allora Divisione di Treviso, l’appartamento sarebbe stato ricavato sottraendo alcune stanze all’alloggio dell’ufficiale e del sottufficiale comandante della Stazione che, stando a quanto indicato, erano alquanto grandi”.
Questi lavori non avvennero in quanto la Deputazione provinciale dell’epoca li ritenne economicamente onerosi e non produttivi degli effetti desiderati: “Venne pertanto deciso di procedere allo studio al fine di ricavare un nuovo quartiere occupando parte del fabbricato ad uso scuderia con aggiunta di una nuova costruzione ad essa aderente”, ma sempre nella zona di Borgo Madonna.
“I lavori vennero appaltati, nell’agosto del 1927, all’impresa Girolamo Mantese di Mareno di Piave, che li completò il 9 dicembre successivo. L’alloggio fu reso agibile il 23 giugno 1928 e fu occupato dal Brigadiere a piedi Cortis Raimondo” si continua a leggere nelle ricerche di Malagola.
Ma fu il tremendo terremoto del 1936 a mettere la parola “fine” all’utilizzo della Caserma di Borgo Madonna. “I Carabinieri della Stazione di Conegliano – continua la ricerca – furono, nell’immediato, ospitati temporaneamente in alcuni locali del locale 15° Reggimento Artiglieri Divisionale e successivamente, il 25 ottobre 1936, trovarono stabile dimora in un edificio di proprietà del Sig. Pietro Barro, già adibito a Caserma della Regia Guardia di Finanza, sito in via Manin”.


Arriviamo, sorvolando su una serie di contenziosi economici, al 28 ottobre 1938, giorno dell’inaugurazione dell’attuale Caserma dei Carabinieri che rimase utilizzata dai militari dell’Arma fino al maggio del 1944, quando il governo della Repubblica Sociale Italiana decretò lo scioglimento del corpo. La caserma divenne prima sede della guardia nazionale repubblicana e successivamente del comitato nazionale di liberazione. Solamente nel mese di agosto del 1945 venne restituita, completamente devastata, priva di infissi e di arredi, ai Carabinieri.


In seguito a dei lavori completati nel 2012 fu rinvenuta, sotto vari strati di colore, una pittura murale riproducente il primo stemma araldico attribuito all’allora Arma dei Carabinieri Reali. “Lo stemma risultava sostanzialmente integro ma privo del suo cartiglio, probabilmente asportato a seguito di lavori murari effettuati senza conoscenza di quanto di importante vi fosse sotto il colore. Lo stemma, restaurato da ditta specializzata di San Vendemiano, si può ammirare nella sala d’attesa della Caserma” è la conclusione della ricerca storica del Luogotenente dell’Arma in congedo Claudio Malagola.
(Foto e ricerche storiche a cura del Luogotenente in congedo Claudio Malagola).
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