A passo di tango: oggi è la sua Giornata internazionale. Centrodanza: “Una forma universale di comunicazione”

Monica Visintin e Giovanni Marcon

Si dice che il ballo sia una delle forme universali di comunicazione: una definizione che calza a pennello al tango, di cui oggi si celebra la Giornata internazionale e che, dal 2009, è stato anche insignito del prestigioso titolo di Patrimonio culturale dell’Umanità Unesco.

Una ricorrenza, quella di oggi, istituita in onore del compleanno di Carlos Gardel, quest’ultimo noto cantante, attore e compositore, divenuto un personaggio di spicco nella storia del ballo in Argentina.

Si può dire che il clou del tango sia avvenuto nel periodo tra il 1935-1945, grazie ad alcune orchestre simbolo in Argentina che lo riportarono nella dimensione del ballo. Successivamente, il tango venne più ascoltato che ballato. 

Sì perché il tango argentino, di cui la città di Buenos Aires è il simbolo, è sia ascoltabile che ballabile. A testimonianza di ciò è il fatto che negli anni sono sorte diverse orchestre moderne, che propongono tanghi composti negli anni Trenta.

Un ballo che anche a Conegliano conta non pochi estimatori, tanto che la scuola Centrodanza (con sede al Palafallai di via Calpena) ha deciso di proporre delle lezioni incentrate proprio sul tango e sulla cultura musicale che lo circonda.

A insegnare questa forma di espressione sono Monica Visintin e Giovanni Marcon i quali, due-tre volte la settimana, propongono delle lezioni molto partecipate (per un totale di un’ottantina di partecipanti) a cui, in diverse occasioni, hanno fatto la loro presenza anche maestri provenienti dall’Argentina, la patria del tango.

Maestri dall’estero, come ad esempio Ana Maria Schapira e Ricardo Viqueira, che hanno portato con sé i passi dei vecchi tangheri: un continuo scambio, quindi, tra la città del Cima e l’estero, dove vengono organizzati diversi ritrovi tra ballerini da tutto il mondo.

Tutto è nato proprio da Monica Visintin, presidente del Centrodanza: Monica ha aperto una scuola di danza a Conegliano negli anni Novanta, proponendo un ampio ventaglio di discipline legate al mondo del ballo. Un luogo poi divenuto Centrodanza nel 2003. 

Nel frattempo nel 1998, nel corso di uno stage internazionale a Bolzano, Monica ha visto nel programma il tango argentino: una volta provato, se n’è subito innamorata e, per questo, ha cercato e trovato un maestro argentino, Marcelo Alvarez, con il quale è riuscita a portare il tango argentino a Conegliano. 

Da lì poi la decisione, presa alcuni anni fa, di concentrarsi esclusivamente su questa forma di ballo, trasmettendo la propria passione dai principianti assoluti fino a chi “mastica” bene questa forma di danza.

Da anni la scuola collabora inoltre con Marco Gallizioli Claudio Ruberti, due famosi insegnanti di Venezia, che lavorano nel settore.

Ma non si tratta di un semplice ballo: quello portato avanti dal Centrodanza può essere definito un “tango sociale”, ovvero un ballo universale, legato anche all’improvvisazione e inteso come forma di linguaggio.

Un ballo che “non si balla sulla base di una coreografia, ma è legato molto alla dimensione dell’ascolto”. 

Poi viene insegnato anche il “tango da abbraccio”, dove l’uomo e la donna ballano “in un abbraccio chiuso, che veicola emozioni”, grazie ancora una volta all’ascolto della musica.

A testimonianza di quanta passione ci sia dietro a questo ballo, è anche l’affluenza di ballerini, provenienti sia dal Triveneto che dall’estero (come, ad esempio, da Francia, Austria e Polonia), alla tradizionale Blumilonga estiva che, grazie proprio al Centrodanza, anima il piazzale dello Shopping Center (più comunemente noto come “Biscione”).

“Per la nostra associazione la Blumilonga è sicuramente l’appuntamento al quale siamo più legati, non solo per la risonanza che ha anche fuori dal Veneto, – ha raccontato la presidente Visintin – ma anche perché siamo in un angolo della nostra città che merita di essere valorizzato”. 

“Il Biscione, con la sua piazza aperta-coperta, è diventato il luogo simbolo del tango argentino. Ogni serata è stata un’occasione speciale, per chi non lo conosce, per scoprire questo ballo che è più di un ballo – ha aggiunto – Del resto, un solo tango può cambiarti la vita“.

(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto e video: Arianna Ceschin)
(Articolo, foto e video di proprietà di Dplay Srl)
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