Accordo tra amministrazione e Fondazione Cassamarca: il Comune gestirà l’ex San Francesco. E Chies lo “apre” agli altri sindaci del territorio

Il passaggio di gestione dell’ex convento di San Francesco da Fondazione Cassamarca al Comune di Conegliano è oramai cosa fatta, a giudicare da quanto riferito ieri dal sindaco Fabio Chies e da Luigi Garofalo, presidente della fondazione, in occasione di una conferenza stampa indetta appositamente sul tema.

Già alcuni giorni prima il sindaco aveva riferito della chiusura imminente dell’accordo (qui l’articolo).

L’ex convento diventerà ancor di più un polo culturale, attrattivo non soltanto per le iniziative nel coneglianese ma per il territorio in generale, come ha ribadito Chies.

“La fondazione manterrà il suo ‘know-how’ culturale – ha affermato il primo cittadino – e rimarrà al nostro fianco come richiesto del territorio, per il suo rilancio culturale: ringrazio quindi la fondazione per quello che è stato fatto”.

Garofalo, da parte sua, dopo aver ringraziato il sindaco per le parole spese e per l’accordo stretto, ha ricordato come la fondazione avesse in passato sostenuto un investimento di 20 milioni di euro per il restauro del complesso immobiliare ma, nonostante ciò, è stata di fatto avviata la restituzione dell’edificio, avviando un passaggio giuridico per la sua gestione.

“Rimanevano ammortamenti per 6 milioni e mezzo – ha affermato il presidente di Fondazione Cassamarca – L’azione è meritoria, come quella che riguarda il teatro di Vittorio Veneto (il Da Ponte di Serravalle, ndr). Sicuramente c’è un po’ di malinconia quando cambiano le situazioni”.

In sostanza, il Comune di Conegliano, oltre a mantenere lo status di proprietario dell’immobile, ora sarà responsabile anche della sua gestione, ricevendo il testimone da Fondazione Cassamarca che non sparirà del tutto dalla scena.

Tra le opzioni possibili alla base di questa collaborazione tra Comune e Fondazione, c’è ad esempio la possibilità di ospitare un ramo della libreria attualmente conservata alla Casa dei Carraresi di Treviso, oppure l’organizzazione di iniziative i cui proventi sono poi ripartiti tra i due enti. Ma sarà tutto in divenire, secondo quanto emerso dalla conferenza stampa.

“Uno sforzo economico, quello da noi fatto, che oggi si giustifica con il fatto che abbiamo i migliori interpreti e il Comune è il primo a conoscerli, noi saremmo meno precisi nell’individuarli”, ha aggiunto Garofalo.

Chies ha ritenuto che non si possa “pensare a un ritorno economico immediato nel campo della cultura, ma a lungo termine, perché il Comune non fa utili ma eroga servizi”, mentre non si escludono collaborazioni con istituti, Regioni e partner, per un ragionamento sul territorio “a vasta scala”, che dovrà essere fatto “con calma”, secondo quanto ribadito dallo stesso primo cittadino.

“Avere a fianco la Fondazione assume una rilevanza a fronte della carenza di personale negli uffici Cultura. Inoltre abbiamo così la possibilità di avere delle proposte e l’elaborazione di progettualità, con un conseguente risparmio economico, oltre a una nuova rete di relazioni sul territorio – ha aggiunto Chies – Abbiamo in programma una visita all’ex convento di tutti i sindaci, perché è un patrimonio di tutto il territorio”.

“Il sindaco di Susegana, se vuole fare delle visite di rappresentanza, le può fare qui e noi andremo a Susegana a fare altro” è l’esempio portato a tal proposito dallo stesso Chies.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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