Firmato l’accordo tra i sindacati (Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uil-Uilp) e il Comune di Conegliano, alla presenza dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali stesse, del sindaco Fabio Chies e del segretario generale Martina Pol, per la contrattazione sociale 2023.
Risale infatti allo scorso febbraio la richiesta avanzata dai sindacati per la contrattazione sociale e per valutare la programmazione contenuta sia nel bilancio preventivo, che nel Documento unico di programmazione triennale.
Come si legge nel verbale dell’accordo, è di interesse di entrambi “consolidare la politica dei due welfare (della persona e del territorio), per fornire una risposta e dei servizi in direzione della sostenibilità ambientale, sociale ed economica”.
“Una richiesta di incontro quella dei sindacati, che è scaturita in un tavolo sui fondi Pnrr 2023 – ha affermato il sindaco Chies – C’è arrivata la proposta di innalzamento della soglia di reddito per l’esenzione dall’addizionale Irpef. Oggi la situazione economica è drammatica e gli stipendi non sono al passo con il costo della vita: cerchiamo di venire incontro alle esigenze, bisogna cooperare assieme per risolvere il problema dei cittadini”.
Come si legge nel verbale dell’accordo, l’amministrazione coneglianese ha introdotto la soglia per l’esenzione dell’addizionale comunale all’Irpef, per redditi non superiori ai 12 mila euro, ma il sindacato ha ribadito “l’importanza di elevare, anche gradualmente, la soglia di esenzione fino ai 15 mila euro“. Eventualità per la quale il Comune di Conegliano ha dimostrato la propria disponibilità, “previa verifica sulla fattibilità economica”.
A tal proposito, sindacati e Comune si incontreranno tra settembre e ottobre, “per definire modalità e tempi di allargamento della fascia di esenzione”, per consentire “un beneficio a oltre 2.500 contribuenti di circa 80 euro”.
“Siamo il secondo Comune per numero di fondi del Pnrr intercettati (pari a 27 milioni di euro): ora il problema è quello di metterli a terra, cosa per cui abbiamo preso degli accordi anche con la Guardia di Finanza – ha proseguito – Conegliano è capofila in fatto di rigenerazione urbana e, quindi, è forte l’impegno che abbiamo preso con tutti”.
L’accordo con la Guardia di Finanza a cui il primo cittadino si riferisce riguarda il patto antievasione, “per il contrasto all’evasione e l’affermazione della fedeltà fiscale”.
I fondi del Pnrr risultano invece suddivisi in tre macro categorie, ovvero Lavori pubblici, Sociale, Informatizzazione-Digitalizzazione. Chies ha riferito che 560 mila euro sono destinati a livello sociale.
Oltre alla parte fiscale, le organizzazioni sindacali hanno ribadito l’importanza di “programmare interventi che tengano conto della situazione demografica”, con un occhio di riguarda alla percentuale di anziani nella popolazione, valutando così il “livello di invecchiamento degli abitanti di un territorio e, di conseguenza, le politiche da intraprendere”.
In aggiunta, i sindacati hanno evidenziato la rilevanza della realizzazione della bretella che collega l’asse stradale tra Pieve di Soligo, zona Campidui, con innesto dell’A27 al casello di San Vendemiano ma, allo stesso tempo, anche la necessità di riservare dei fondi su “politiche di sviluppo sostenibile, di tutela e salvaguardia del territorio-ambiente”, con “appalti che garantiscano il rispetto dei contratti nazionali confederali e le norme legislative di riferimento, in materia di sicurezza e antimafia”.
“Si tratta di un accordo che indica aspetti da intenzionare per il domani e sono stati coinvolti anche altri Comuni – hanno affermato i rappresentanti sindacali, durante la conferenza stampa – Progettualità per dare un beneficio alle persone, intervenendo su problemi come quello degli affitti e della casa”.
“Crediamo molto alla rigenerazione urbana, recuperando quello che già c’è: questo è un accordo che ha un’impronta innovativa – hanno proseguito – L’invecchiamento porterà a pensare a come gestire al meglio le risorse calanti e noi, la nostra parte la faremo tutta. Le famiglie si trovano infatti in uno stato di impoverimento, e non per colpa loro. Da parte delle categorie sindacaliste c’è soddisfazione per tale accordo: a noi interessa ottenere un risultato, al di là d’ogni colore politico”.
I sindacati hanno quindi espresso un pensiero riguardante il mondo del lavoro, il cui buon funzionamento determina la tenuta sociale della popolazione: “Bisogna che gli imprenditori si rendano conto che devono far lavorare le persone con il giusto contratto – hanno affermato – Se si parla di contratti di lavoro o di salario minimo, servono comunque delle leggi. Le aziende non devono assumere con certi contratti: spesso vogliono la botte piena e la moglie ubriaca”.
“Teniamo presente che esiste anche la qualità della vita: ci vuole un’organizzazione degli orari compatibilmente con gli orari delle persone – hanno proseguito – Ci sono troppi luoghi comuni sul fatto che i giovani non vogliano lavorare, poi andiamo a vedere i contratti e gli stipendi e c’è un altro scenario. Il Covid ha segnato un cambiamento epocale: non si può più dare solo delle risposte ideologiche”.
“Concertare soluzioni significa prevenire” hanno concluso.
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