Addio allo storico pino situato di fronte alla stazione dei treni: il taglio è stato eseguito ieri, di fronte alla curiosità di alcuni passanti.
Contestualmente all’intervento, è stata posizionata un’insegna, che segnala come sia possibile entrare nel bar della stazione accedendo dal binario 1 della ferrovia.
Un fatto che, nei giorni scorsi, aveva sollevato qualche perplessità, a partire da Europa Verde-Verdi che, tramite Amedeo Fadini, aveva osservato come mancherebbero il “Piano del Verde (pubblico) e il Regolamento del Verde (per i privati)”.
Sul fronte politico consiliare, non sono pervenute dichiarazioni dalla giunta, mentre reazioni sono arrivate dall’opposizione. “Io sono per il rispetto dell’ambiente in generale, in quanto è un requisito sostanziale per garantire anche alle giovani generazioni di poter vivere in un ambiente sano e noi adulti, per primi, lo dobbiamo tutelare – ha detto Maurizio Tondato, capogruppo della Lega -. Mi sembra però eccessiva la critica sollevata in questi giorni, rispetto all’abbattimento del pino marittimo in quanto, da quello che si apprende, viene abbattuto per rischio caduta”.
“Purtroppo è vero che il pino era diventato pericoloso, per chi sostava sotto la folta chioma. Il fatto che pendesse da un lato, fa presumere che, nel tempo, con giornate di pioggia o vento forte, avrebbe potuto cadere, causando ingenti danni – ha affermato Lucrezia Aggio, consigliere di Fratelli d’Italia -. Le radici negli anni hanno rovinato il manto stradale e anche, se mi costa fatica ammetterlo, forse per la sicurezza di tutti è meglio l’abbattimento. Purtroppo questa è la fine di tanti pini, ultimamente, e mi duole il cuore il fatto di non averlo potuto salvare. Un pezzo di storia che se ne va“.
Alessandro Bortoluzzi, consigliere del Gruppo misto, non è entrato nel merito della questione, ma ha espresso un commento più generale: “Al di là del caso specifico, è certo che per il verde e per gli alberi la sensibilità dell’amministrazione è prossima allo zero” le sue parole.
“Grazie alla puntuale e attenta segnalazione di Europa Verde, abbiamo condiviso le riflessioni sull’abbattimento del pino domestico che, da decenni, stava all’esterno della stazione. La rimozione del pino è una scelta pienamente legittima del proprietario – ha affermato Francesca Di Gaspero, capogruppo di Noi democratici -. Il problema è chiaramente un altro e le reazioni sdegnate di tante persone lo testimoniano. Da un lato c’è sempre più bisogno di verde e di ombra in città, anche per resistere al cambiamento climatico, e invece si interviene sul verde pubblico, solo per eliminare situazioni di pericolo”.
“A marzo 2024 ho presentato una mozione, che chiedeva semplicemente il rispetto della legge 10/2013 ‘Norme sullo sviluppo degli spazi verdi urbani’, ma la maggioranza ha votato compattamente, per non rispettare una legge nazionale”, ha proseguito, aggiungendo che “i nuovi alberi messi a dimora non sono inseriti nel censimento, non c’è una banca dati aggiornata ma solo il rilievo di quelli pericolosi”, rilevando che la competenza del verde è assegnata ai Lavori pubblici e non all’Ufficio Ambiente.
“Ferma restando la necessità di mettere in sicurezza gli spazi pubblici, è chiaro come Conegliano stia diventando una città sempre meno verde, in piena controtendenza rispetto a quanto sta avvenendo in altre città italiane ed europee – ha spiegato Filippo Secolo di Libertà civica e popolare -. Il verde urbano oggi è percepito come un problema, un costo evitabile (il progetto di piazza Carducci lo testimonia chiaramente). Se fossi un turista in visita a Conegliano, uscendo dalla stazione dei treni, mi domanderei cosa è rimasto oggi della bellissima città ritratta dal Cima nelle sue opere… che ne è di quelle prospettive e di quei paesaggi? Ecco, inviterei l’amministrazione a riflettere su questi temi fondamentali, piuttosto che occuparsi di make up”.
(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: Europa Verde e Arianna Ceschin)
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