Adottata la “Variante Unesco” dai Comuni di Conegliano e San Vendemiano: servirà alla gestione del Piano di assetto del territorio


I Comuni di Conegliano e di San Vendemiano hanno adottato la cosiddetta “variante Unesco” nell’ambito della gestione del Piano di assetto del territorio, in occasione dei rispettivi consigli comunali, che si sono svolti il 29 e il 30 luglio.

Nello specifico, si tratta di disposizioni operative già approvate a livello regionale, che devono essere recepite da tutti i 29 Comuni collocati in area Unesco, in tema di strumenti di pianificazione urbanistica e territoriale.

L’adozione nei casi di Conegliano e San Vendemiano è significativa, considerato che i due Comuni fungono da vera e propria “porta” all’area Unesco, per la presenza della stazione ferroviaria nel primo caso e del casello autostradale nel secondo, oltre all’attraversamento di entrambi i territori della strada statale Pontebbana.

Ricostruendo i vari passaggi che hanno condotto a tale adozione, è necessario risalire al 15 ottobre 2019 (dopo la vittoria del titolo di Patrimonio Unesco, sancita a Baku il 7 luglio di quell’anno), data della delibera di giunta regionale (dgr) che prevedeva l’adozione di un disciplinare tecnico per la conservazione dei caratteri di integrità e di autenticità dello stesso paesaggio dell’Unesco.

Successivamente, la legge regionale del 6 giugno 2019 prevedeva l’adeguamento degli strumenti urbanistici dei 29 Comuni del sito, entro 18 mesi dalla pubblicazione del provvedimento, termine poi prorogato al 30 settembre di quest’anno.

Lo scorso 12 marzo, inoltre, un’altra delibera di giunta regionale aveva approvato i criteri generali per l’erogazione dei contributi una tantum ai Comuni della Core e Buffer zone per l’adozione di queste varianti agli strumenti urbanistici, necessari all’adeguamento ai valori paesaggistici riconosciuti dall’Unesco.

Le varianti al Pat adottate dai Comuni entreranno in vigore entro 15 giorni dalla loro pubblicazione sui siti istituzionali.

Nel caso del Comune di Conegliano, inoltre, tale variante adottata comprende delle “schede pioniere”, comprendenti le prospettive in termini di riqualificazione e recupero delle aree rurali: un lavoro riconosciuto al Comune già nel 2017 alla Triennale di Milano, dove tale iniziativa era stata insignita del titolo di miglior piano regolatore delle Città del vino.

(Foto: archivio Qpdnews.it).
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